‘Mente Vuota’ non sta per mente assente, apatica, passiva, bensì sta per mente aperta, libera, ricettiva, lucida, beata.
Quel “vuota” significa vuota da pensieri ingombranti, desideri ossessivi, impulsi inopportuni.
Una Mente Vuota (di pesanti e inutili pensieri) corrisponde ad un corpo pieno (di energia, di vitalità, di vita); da qui il titolo ‘Mente Vuota in Corpo Pieno’.
Un corpo con una mente spensierata è un corpo appagato, felice, non tormentato da afflizioni, congetture, ragionamenti nevrotici.
Cos’è il contrario di una mente aperta e spaziosa?
Il contrario di una mente aperta e spaziosa è una mente chiusa e contratta in se stessa, ovvero la mente ordinaria dell’essere umano.
Per mente ordinaria intendo una mente sovraccarica di pensieri, una mente che si sente continuamente oppressa e minacciata da qualsiasi cosa, piena di pregiudizi verso qualsiasi esperienza, colma di aspettative; una mente che detesta gli eventi non pianificati a tavolino, un intelletto che non può accettare un pensiero estraneo, che non lascia spazio ad un ospite inatteso come un’intuizione improvvisa, una risposta creativa, una trovata geniale. Conseguenza di questa mente chiusa e intollerante sarà ovviamente un corpo altrettanto inibito e intollerante: un corpo che non riesce a tollerare una sensazione imprevista, un sentimento inatteso, un’emozione indesiderata, un moto d’animo spontaneo, uno sfogo istintivo, una reazione biologica, una percezione non ordinaria, una guarigione irrazionale.
Questa inibizione mentale e corporea produce gran parte, se non tutta, la sofferenza di un essere umano. Buona parte della sofferenza fisica viene prodotta da inutili afflizioni mentali: le scariche neurali di molti pensieri inducono un continuo stress psico-emotivo che si traduce in termini di sensazioni fisiche estremamente fastidiose. L’insieme di queste tensioni forma quello che Eckhart Tolle chiama corpo di dolore.
Per converso, il corpo di una Mente Vuota, aperta e spaziosa è il corpo di beatitudine.
Il corpo di dolore e quello di beatitudine sono delle manifestazioni spontanee della nostra mente primordiale.
Per rappresentare la mente allo stato naturale utilizzerò l’analogia di un’abitazione disabitata.
Una Mente Vuota è come una dimora estremamente spaziosa in grado di ospitare chiunque, senza alcuna distinzione di sorta.
Tutti sono benvenuti: amici, nemici, vicini, forestieri, conoscenti, parenti, stranieri, viaggiatori vagabondi.
Qualunque viaggiatore è libero di entrare ed uscire da questa dimora.
In questo caso i viaggiatori rappresentano i nostri pensieri, le emozioni, i ricordi, i sentimenti, i suoni, i colori. Insomma, tutto ciò che costituisce la nostra esperienza quotidiana.
Apertura e accettazione sono le parole d’ordine di una mente davvero libera.
Mi auguro che le seguenti pagine vi aiutino a riscoprire la libertà che vi meritate.
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Tratto da Mente Vuota in Corpo Pieno – Vol. Teorico
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