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Audiolettura di U. G. Krishnamurti (sintesi dei suoi messaggi) - 1° parte





La comprensione è uno stato d’essere dove la domanda non c’è più; non c’è nulla lì che dice “ora capisco!” – questa è la difficoltà fondamentale fra noi due. Non comprendi che nel comprendere quel che sto dicendo, non arriverai da nessuna parte.

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La ricerca va sempre nella direzione sbagliata perché ti porta via da te stesso, così tutto ciò che consideri molto profondo, tutto ciò che consideri sacro, è una contaminazione dello stato naturale. Potrebbe non piacerti la parola “contaminazione‟ ma tutto ciò che consideri sacro, santo e profondo è contaminazione!

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La tendenza a mettere in discussione le mie azioni “prima e dopo il loro compimento” è finita per me.

Non c’è più la questione morale del tipo “avrei dovuto agire in questa maniera; non avrei dovuto agire in questa maniera; non dovrei dire questo” – niente di questo è più in me.

Non ho rimpianti, nessuna scusa; qualsiasi cosa io faccia è automatica. In una data situazione non sono in grado di agire in un altro modo.

La differenza tra me e te è che io non devo razionalizzare, non devo riflettere logicamente sulle possibili alternative, non devo rimuginare sui pro e contro… nulla di tutto ciò si verifica in me.

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La vita è un movimento senza direzioni.

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Nel presente non c’è necessità di comprensione, la comprensione è sempre proiettata nel futuro. Nell'istante attuale non avete necessità di comprendere.

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Quando il pensiero non è presente, non c'è tempo, non c'è Dio, non c'è sesso. Non c'è più nulla.

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La conoscenza espande solo la vostra ignoranza. Non aiuterà mai la vostra comprensione.

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Il Desiderio deve bruciare se stesso.

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Solo quando la ricerca finisce, ciò che realmente È, esprimerà se stesso nel modo che gli è proprio.

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La coscienza è così pura che qualsiasi cosa facciate per purificarla la sporca.

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Io abbaio e voi traducete il suono in un linguaggio.

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Non sto dicendo che non ci sia nulla alla fine della strada. Dico che non c'è proprio nessuna strada da seguire.

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Tu ed io siamo nello stesso posto. Tu scappi da questo posto e chiedi ad altri dove si possa trovarlo.

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Quando definiamo qualcosa come ‘bello’ lo abbiamo già distrutto. Chiamandolo ‘bello’, lo abbiamo inserito in uno schema.

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Solo dei morti fanno delle domande sulla morte.

Chi è vivo per davvero, non solleverà mai domande simili.


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