–
Nello Zen la parola ‘makyo’ è molto importante perché indica un fenomeno assai diffuso tra i ricercatori spirituali. Makyo significa ‘illusione, inganno, allucinazione, fantasia, trappola sensoriale’.
Questo termine è riferito a tutte quelle allettanti esperienze che i praticanti spirituali scambiano per ‘realizzazione, illuminazione, risveglio’. Quando raccontano le loro straordinarie esperienze – quasi sempre vissute in stati di meditazione profonda – il Maestro di turno non fa altro che attendere che il praticante finisca il suo racconto e per poi gridargli in faccia: ‘Makyo!’, ovvero ‘illusione, inganno, allucinazione, trappola sensoriale!’.
Il Maestro gli sta semplicemente dicendo che qualsiasi cosa abbia vissuto – o abbia creduto di vivere – non è il satori, non è l’illuminazione o il risveglio.
Makyo riguarda sostanzialmente tutte quelle esperienze estatiche, mistiche, speciali che agli occhi di un praticante sembrano il massimo raggiungimento spirituale.
Il Realizzato fa invece notare che ciò che agli occhi del praticante sembra una perla non è altro che sporcizia da buttare nella toilet. Non importa quanto intensa, profonda o superlativa possa apparire un’esperienza, essa non sarà mai il segno di una vera realizzazione poiché la realizzazione, l’illuminazione o il risveglio non riguarda nessun ‘effetto speciale’, non riguarda gli ‘effetti speciali’ che i praticanti si aspettano di sperimentare e che magari vanno davvero a sperimentare.
Qualsiasi ‘effetto speciale’ che caratterizza una qualunque straordinaria epserienza è makyo.
Gli effetti speciali, come i poteri raggiunti in qualsivoglia maniera, non dimostrano un’autentica realizzazione.
Il makyo, gli effetti speciali,, le straordinarie esperienze spirituali vanno bene per mettersi in mostra in questa dimensione, per stupire qualche giovane praticante, per giocare con le esperienze. E non c’è nulla di male in questo, tra l’altro, volendo, tutti lo possono fare. Tutti possono fare i giochetti di prestigio con la propria energia.
Il punto è non confondere tutta quella roba con l’illuminazione.
Nel contesto del Risveglio quella roba (quelle eccezionali esperienze) non hanno alcun valore.
Nel contesto di tutti i giorni, nel contesto della spiritualità di massa, quei fenomeni (spesso fenomeni da baraccone) vengono confusi per il non plus ultra.
Ripeto che non c’è nulla di male in quelle manifestazioni, purché vengano inserite nel giusto contesto. Al contrario, purtroppo, spesso è sufficiente sperimentare qualche effetto speciale in meditazione profonda per credersi automaticamente auto-realizzato.
In conclusione, qualsiasi cosa tu andrai a sperimentare – anche in buona fede o con pochissime aspettative – sarà makyo, sarà una trappola sensoriale infarcita di sensazioni estremamente piacevoli, euforiche, entusiasmanti.
A volte questo mix di sensazioni entusiasmanti vengono fatte passare per illuminazione, realizzazione, etc.
Il risveglio non riguarda questo miscuglio di sensazioni forti, neppure se vengono sperimentate in meditazione profonda.
Se ci tieni al Risveglio non farti distrarre o allettare da nessun makyo, da nessun effetto speciale, sia esso nella vita di tutti i giorni, in meditazione profonda, durante un rituale, durante la pratica, durante un’esperienza spirituale.
–
testo di ZeRo
–
Comments