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Il Risveglio non si presta ad interpretazioni.
I sogni (illusioni, impressioni, percezioni) si prestano ad infinite interpretazioni.
(ZeRo - Risveglio dal sogno planetario)
La Via dell’Auto-Realizzazione non è dentro gli Ashram, ai piedi di un Guru, all’interno di un monastero, tra le pagine dei libri sacri, sopra i comodi cuscinetti da meditazione zazen.
La Via dell’Auto-Realizzazione è sottoterra!!!
(ZeRo - Senz'io si vive da Dio)
Il primo step è la negazione, non l'affermazione.
L'affermazione 'io sono' non fa altro che rafforzare il senso dell'io.
Prima di tutto occorre negare l'illusione dell'io e dopo potrà emergere il senso di chi sei veramente.
(ZeRo - Senz'io si vive da Dio)
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Usare l'intelletto per smettere di pensare è come usare un trapano per smettere di trapanarti la testa!
(ZeRo - Mente Vuota in Corpo Pieno)
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Per ricordarti chi sei devi dimenticarti di chi pensi di essere.
Chi pensi di essere?
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Nel mondo delle apparenze la Verità (o la Realtà) ha ZeRo visualizzazioni.
(ZeRo - Risveglio dal sogno planetario)
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Dallo shock (del riconoscere) che non sei quello (che non sei), cadrai in Quello (che sei davvero).
(ZeRo)
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Prima di rompere l’incantesimo del sogno collettivo occorre rompere l’incantesimo del sogno individuale, il sogno dell’io.
(ZeRo - Risveglio dal sogno planetario)
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Tu sei l’assenza della presenza fenomenica. - Wei Wu Wei
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Ora che hai visto la Verità non puoi più tornare indietro… non puoi più credere alle illusioni.
(ZeRo - Risveglio dal sogno planetario)
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Il liberato si rifugia in nulla, cioè non ha rifugio: non si rifugia in un pensiero, non prende rifugio nell'io, nel Sé, nella Coscienza, nel Regno dei Cieli, nel sangha (dharma, buddha), non si rifugia in una tecnica, in una tradizione, in un guru, in Dio, in un mantra, in un'immagine, in una sensazione, in un'esperienza.
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La vita è come un diluvio e il tuo io è un castello di sabbia.
(ZeRo)
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Non ci sono mondi differenti perché non ci sono mondi, c’è solo lo stato di sogno. - J. McKenna
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Un’allucinazione è soltanto un’allucinazione e questo è tutto ciò che ‘io e te’ siamo in queste ‘apparenze umane’… soltanto allucinazioni. - J. MKenna
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Verrai divorato da te stesso, che la cosa ti piaccia o no. - Karl Renz
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Se ti risvegli non prendere la cosa in modo personale. - K. Renz
La Pura Consapevolezza ‘conosce senza pensare’.
(ZeRo - Mente Vuota in Corpo Pieno)
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Nel silenzio Il silenzio Silenzia Silente
Shhh Sì S
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Non cercare la verità. Smetti soltanto di nutrire le opinioni.
(detto zen)
- C'è vita oltre l'io? Oltre l'io voglio?
- Sì, al di là dell'io c'è la nostra vera natura.
(ZeRo)
Come unità di misura metafisica, immateriale o spirituale attieniti solo a un non-numero: zero!
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Devi uscire dalla tua testa se vuoi usare bene la tua testa. (ZeRo)
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La Verità è dannatamente sfacciata. Non guarda in faccia all’ego di nessuno.
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Discepolo: "quanto tempo è necessario per raggiungere l'illuminazione?"
Maestro: "nel tuo caso circa 30 anni."
Discepolo: "e se mi "sforzassi" con tutto me stesso?"
Maestro: "allora sessanta."
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Quando impari a non fare nulla e a non essere nessuno diverrai davvero utile all'universo - Lao Tzu
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Mentre vivi
sii un uomo morto
e agisci come ti pare
e tutto è bene
(poesia Zen)
P.s di ZeRo ----> agire come un uomo morto significa agire senz'io.
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Un monaco disse al Maestro Zen: "Sono venuto a trovarti senza portarti niente… ora che mi dici?" "Gettalo via" "Ma se non ho niente. Che cosa dovrei gettare?" "Getta via l'idea del niente!" "Fatto... ora che io ho gettato anche quell'idea sono libero?" "No, adesso devi gettare l'idea dell'io!"
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L'ego dice: Quando ogni cosa andrà a posto troverò la pace.
Lo Spirito dice: Trova la pace ed ogni cosa andrà a posto.
- Massima Zen
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Non preoccuparti di te stesso, non sei così importante come credi. Tutto va a gonfie vele anche senza di te.
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Tu sei la Verità.
Provieni dalla Verità.
E alla Verità ritornerai!
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Studente: Cosa fai?
Maestro zen: Sto meditando.
Studente: Cosa vuol dire meditazione?
Maestro zen: Contemplazione.
Studente: Su cosa mediti?
Maestro zen: Su ciò che è al di là del pensiero.
Studente: Come procedi nel contemplare ciò che è al di là del pensiero?
Maestro zen: Col non pensare… col non pensare si va oltre il pensare.
La contemplazione del non pensiero trascende il pensiero.
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Quando perdi interesse per la tua storia personale, perdi automaticamente interesse anche nelle storie degli altri.
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L’Essere
degli esseri separati
non è un essere separato
(Chuang Tse)
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Questa grande, clamorosa indifferenza dell'universo [nei confronti dell’io], la chiamo dio… che come nome è anche più breve.
(Corrado Guzzanti)
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“Tu non sei nessuno, vali zero”
è il miglior complimento che possiate ricevere.
(ZeRo)
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Ogni tanto togliti la maschera… magari gli altri ti accettano lo stesso.
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Chi sei veramente
lo si vede
quando ti cade la maschera dell’io…
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Apri gli occhi e i sintomi della cecità spariscono tutti. - Jed McKenna
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I DIECI SUGGERIMENTI di Jed McKenna
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Pensa con la tua mente
Non Credere a Niente
Dubita di Tutto
Vola sopra la Paura
Torna Coi Piedi Per Terra
Odia il Tuo Ego
Ama la Tua Morte
Uccidi tutti i Buddha
Brucia Tutto ciò che è falso
Non fermarti… spingiti sempre oltre!
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Il viaggio alla scoperta di sé non è un viaggio di l'auto-esplorazione ma di auto-annientamento. - Jed McKenna
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La persona non può mai mollare se stessa. Viene mollata.
Cade semplicemente, come quando ti addormenti!
Questo risveglio è simile all’addormentarsi.
Questa conoscenza si rivolge totalmente a ciò che è sconosciuto.
(K. Renz)
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"Gli altri sono l’inferno" diceva Jean Paul Sartre.
Karl Renz fa una variante: "Finché credi che vi siano altri, vivi in inferno".
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Qual è l’origine dei tuoi problemi?
Un’identità sbagliata, fittizia, malintesa, fallace.
Wei Wu Wei
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La verità si rivela nella sua nudità nel momento in cui non si ha più nessuna idea nè di avere, nè di non avere nè di affermare, nè di negare
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Domanda: -Cos’è “QUELLO”?
Risposta (Han Shan?): Non soffermarti sulle parole, medita sul fatto se esista qualcosa o nulla. Non c’è riposta, poiché non c’è domanda. La tua mente si agita come un pollo. Quello è sospeso nella vacuità più estrema. Camminiamo in un’immagine. Le cose e il mondo non hanno nome, non parlano. L’uomo è un ventriloquo dell’universo, raduna le cose più disparate, ma è un pasticcio manuale. Il nostro cervello è una baracca di zingari. L’universo è solo fatto dal nostro sguardo, quindi non è solido.
Anche Dio è un’invenzione, una maschera che ognuno crea secondo i propri bisogni. I bisogni sono nefasti. Il vostro Dio ostruisce il silenzio e riempie la vacuità con la sua arroganza! L’unità e i numeri sono finzioni, il senza-forma non conosce né numeri né unità: l’acqua del lago non mantiene la traccia dei raggi di luna che lo traversano.
Per vivere Quello, bisogna passare prima, agli occhi dei religiosi, come il più ostinato miscredente!
Inutile voler approfondire queste mie stupide parole! L’uomo ha perso la sua innocenza con l’uso del linguaggio, non mettetelo in cima alla gerarchia universale: un ragno vale di più,…osservate la sua tela.
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Un filosofo domandò a Chu che cos’era l’assoluto, il quale rispose:
-Il sognatore è il sogno, sognare è il sognatore, essere è non-essere, svegliati dal sonno!
Il filosofo insisté: – Devo svegliarmi per avvicinarmi all’assoluto? –
-Chi ti parla di avvicinarsi a chicchessia!! L’orizzonte si allontana più avanzi, quindi soprattutto non muoverti!
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ogni scuola e ogni insegnamento non sono solo superflui, ma ingannevoli. - Chu
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Non cercate la Via, è lei che vi troverà: puoi accoglierla, facendo in te il silenzio più profondo. - Chu
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D.: Se non ci fosse nessun uomo al modo, l’universo esisterebbe come lo vediamo noi? –
R. (di Chu): È il nostro sguardo e la mente che lo rendono tale: esso è solo un’ombra frammentaria di Quello che è il “senza-forma” di tutti gli sguardi. Una pappa e un diamante gli convengono perfettamente. È indifferente. Allora portate il vostro sguardo solo su Quello, altrimenti sarete come una gallina cieca in una foresta.
D.: Cos’è il tempo? Sembra passare tra le dita di continuo.
R.: Errore! Il tempo è immobile come lo è Quello. Sono le apparenze che passano e sfilano davanti a te. Sei nato, sei cresciuto e passerai oltre, come tutti gli esseri, Quello non ne sarà mai toccato. Dimentica come e dove sei nato, è il tuo io(ego), non quello che sei. Allora vedrai anche che il fulmine è …immobile!
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Un giorno un monaco domandò: – Qual è il miglior modo per cercare la Via? –
La risposta fu:
-Non cercare, trova! E quel che trovi gettalo via!
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Nello Zen si dimostra come spesso è l'allievo che sta dando un insegnamento al Maestro ; Questo serve per far comprendere che i ruoli personali (Maestro - Discepolo) sono fittizi.
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l'universo è un ricorrente turbinio spaziotemporale di amnesie e ricordi sparsi qua e là
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Fermati, non parlare.
La verità ultima non va neppure pensata -
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Dovete arrivare a comprendere e rendere reale che il centro dell'universo è il vostro Ombelico! - Harada-roshi
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UNA GRANDE RIFLESSIONE (illuminazione) NASCE DA UN GRANDE DUBBIO
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VIVO CON IL NULLA DIETRO OGNI COSA
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DIFFIDO DI TUTTO, QUINDI, NON DIFFIDO DI NULLA
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Non esiste nè errore nè felicità, nè perdita nè guadagno.
Nella pace di questa perfezione assoluta, non dobbiamo cercare nulla.
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Se non lo trovi in te stesso dove andrai a cercarlo ?
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-- Er senso della vita è la vita - Er fine della vita è la fine ( Corrado Guzzanti)
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LA PERCEZIONE è L'UNICO FATTORE COSTANTE DELLA VITA... è LA PERCEZIONE A RENDERE UNA PERSONA CONSAPEVOLE DELLA PROPRIA PRESENZA
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“In origine la Via è priva di parole, poi le parole illustrano la Via, ma, quando si scorge la Via, si dimenticano subito le parole”
( Se non diamo troppo ascolto alle parole possiamo sentire la voce del nostro intimo. “La rete serve a catturare il pesce, quando il pesce e’ catturato si dimentica la rete” )
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“Un sacerdote, incontrò un giorno, un maestro zen, e, volendo metterlo in imbarazzo, gli domandò ”Senza parole e senza silenzio, sai dirmi che cos’è la realtà ?”. Il maestro gli diede un pugno in faccia.”
( Questo si, che è un discorso che colpisce :D)
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Uno delle più belle storie Zen è quella veramente accaduta, ma raramente raccontata e poco pubblicizzata, di quel gruppo di monaci che stanchi di anni di abusi e di violenza esercitata su di loro dal proprio maestro, un bel giorno si risvegliarono, menarono di santa ragione il despota e abbandonarono a cuor leggero il monastero.
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Fai che lettere e parole non diventano gabbie del pensiero Rinnova in continuazione! -
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< NELL'ISTANTE IN CUI PARLI DI UNA COSA, ESSA TI SFUGGE>
(Nel momento in cui miri a qualcosa, l'hai già persa)
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- non chiederti per chi suona la campana , essa SUONA SEMPRE per TE (ernest hemingway ..
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- "Che cosa significa non essere ingannati dalle cose?" domando un monaco a Chao-chou
Il maestro rispose: "Percepire ciò che è"
"E questa è l'essenza della verità?"
"Sei già ingannato" , rispose il maestro ....
Ovvero, appena pensi / credi di conoscere la Verità, ecco che lei ti è già sfuggita -
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"C'è qualcosa che sapete, ma che non sapete di sapere. Quando scoprite ciò che sapevate ma che non sapevate di sapere, sapete di poter incominciare." Milton H. Erickson
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Non è il maestro che porta alla luce il vostro risveglio, ma siete voi stessi che con il vostro risveglio interiore manifestate ciò che di solito viene percepito come maestro... [C.G. Walters]
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Fermati, dove corri? Il cielo (il diamante, l'oro) è dentro di te! - Rimani,
se puoi,
là dove sei stato
colpito dal lampo,
che si chiama "verità"
( Agostino di Ippona)
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L'abile viaggiatore non lascia traccia; l'abile parlatore non dice una parola di troppo. - " La mente simile all'acqua, cede a qualsiasi cosa vi venga immersa.
Giacchè si ritira sempre, non può essere danneggiata: potreste colpirla all'infinito con un coltello senza lasciare neppure un taglio, e non vi opporrebbe mai resistenza "
Tao
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Se capisci, le cose sono così come sono.
Se non capisci, le cose sono cosi come sono -
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Contempla questo mondo come una bolla d'acqua osservalo come un miraggio
Meditare entrando nella bolla andando dietro alla bolla immedesimandosi nella bolla
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- quando siamo troppo corti veniamo stirati
quando siamo troppo lunghi, veniamo accorciati
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- L'universo è una conchiglia vuota. E la tua mente vi gioca all'infinito ( Tantra )
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Trovare un diamante su una strada fangosa
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- "La vita quotidiana è la via!"
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Il millepiedi era felice, tranquillo; Finchè un rospo non disse per scherzo: "In che ordine procedono le tue zampe?"
Questo arrovellò a tal punto la sua mente, che il millepiedi giacque perplesso in un fossato, riflettendo su come muoversi
La destrezza del millepiedi nell'usare mille zampe si inceppa quando si cerca di sostituire i movimenti spontanei e le azioni naturali con altre studiate dalla mente.
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Essere pronti a ogni evenienza... In un colpo d'occhio si può cogliere la totalità - ( Un istante è tutto ciò che serve per esistere... )
- Non appena avverti l'impulso a fare qualcosa, Fermati! Così fermo, in quell'istante realizza.. -
un saggio non ha "io", ma non c'è nulla che non sia il suo "io"
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Se non lo trovi in te stesso dove andrai a cercarlo ?
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Quando le cose esterne non ti disturbano interiormente, allora la tua natura trova ciò che le è adatto.
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Ogni verso è, di per sè, un insegnamento
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“Un giovane, si presentò davanti al maestro, e dichiarò “Vengo da te, perché cerco la liberazione”. ”Chi ti ha incatenato?”, gli domandò il maestro. “Nessuno” rispose il giovane.” Allora sei già libero”, sentenziò il maestro.
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Un monaco chiese al maestro Haryo: “Cosa è la Via?”. Haryo rispose: “Un uomo che cade nel pozzo a occhi aperti”. _
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"Come fai a vedere le cose così chiaramente" fu domandato ad un Maestro Zen.
E lui rispose:
"Chiudo gli occhi"
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"Dove vuoi andare" chiese il Gatto "Non lo so" rispose Alice "Allora qualsiasi strada va bene" disse il Gatto
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Con la sottigliezza del pensare senza pensiero, tornare alla fuggevolezza spirituale; quando il pensiero è esaurito tornare alla fonte dove la natura e le apparenze dimorano sempre e i fenomeni e il principio non sono due - Ogni cosa è intrinseca in un'altra - C'e una via di mezzo in ogni cosa e tutto sta nel capirlo!
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Affrontare la vita come un gioco mettendo in gioco se stessi assaporando la linea di confine tra vittoria e sconfitta -
la vita è la più grande avventura che l'uomo possa fare , peccato che nessuno ne esca vivo - Rouchefour
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La VERITA' non ha MAESTRI o SEGUACI... Lei semplicemente:
" E' "
... detesta le definizioni, i DIZIONARI, le scuole, le dottrine, le speculazioni intellettuali, morali o materiali.
Si trova contemporaneamente negli occhi:
"del Maestro" e "del discePollo"
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"Nel Sole" e "Nella Luna"
è una bambina che vuole "eternamente" giocare a nascondino con se stessa:
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Si trova ovunque, ma Ama nascondersi Dappertutto
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Qualcuno chiese a Lin-Chi: "Per quale scopo Bodhidharma venne dall'occidente ?" Il Maestro rispose: "Se Bodhidharma avesse avuto uno scopo non avrebbe potuto salvare neppure se stesso - Quando le oche volano sull'acqua e la loro immagine si riflette, non è loro intenzione proiettare la loro immagine sull'acqua, ne l'acqua ha alcuna intenzione di trattenerla
- Un maestro si stava facendo aria con un ventaglio quando un monaco gli pose questa domanda:
"Visto che l'aria è dappertutto e visto che il vento può spirare in ogni luogo, perchè ti affatichi a sventolare quel ventaglio?"
"Tu sai che l'aria e il vento sono dappertutto" rispose il maestro
"Ma non sai in quale direzione spiri il vento"
"E come posso saperlo?"
Il maestro riprese a sventolarsi; e il discepolo comprese
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Un gesto, un comportamento, una parola diventano strumenti di insegnamento
Il monaco chiede, vuole conoscere...
Il maestro gli mostra che la verità è dappertutto ma soltanto una nostra decisione, un nostro impegno concreto ci permette di rivelarla !
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“Tutte le cose ritornano all’Uno, ma quest’Uno, dove ritorna ?”
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un saggio non ha "io", ma non c'è nulla che non sia il suo "io"
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[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=4ut2fIrWuAA]
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Ogni cosa è la stessa; ogni cosa è diversa
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- " Chi parla di giusto e sbagliato è una persona giusta e sbagliata... Gioca con le cose senza preoccuparti dei loro nomi "
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Prima di studiare lo zen, i monti erano i monti e le acque erano le acque; quando cominciai a studiare lo zen, i monti non erano più i monti e le acque non erano più le acque. Dopo l’illuminazione, i monti sono tornati ad essere monti e le acque sono tornate ad essere acque. (Detto zen)
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Un monaco chiese a Chao-Chou: “Sono appena entrato in monastero. Ti prego, dammi qualche consiglio. Rispose Chao-Chou: “Hai mangiato la zuppa di riso?”.Il monaco: “Sì”. E Chao-Chou: “Allora va a lavare la tua ciotola”.
--- La legna non conosce la cenere e la cenere non conosce la legna
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Ogni giorno il Maestro Zuigan Shigen si chiamava ad alta voce:
"Maestro!"
e si rispondeva: "Si!"
"Sei sveglio?", si chiedeva e si rispondeva: "Si"
"Non farti illudere dagli altri, in nessun giorno e in nessun momento"
"No non mi farò illudere"
---- "La maggior parte delle persone è vissuta dal tempo, io invece vivo il tempo." Maestro Zen ---
Ogni uno può essere il più grande illusionista di se stesso abile e scaltro a ingannarsi!
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- Rimanere in silenzio nello Zen significa "ascoltare con gli occhi e vedere con le orecchie" - "Questa è la mia unica meditazione:
quando mangio, mangio;
quando cammino, cammino,
quando ho sonno, dormo.
Tutto ciò che accade, accade.
Io non interferisco mai"
(Bokuju) -
“La porta senza porta”. Nella ricerca della verità, la nostra mente, si ostina incessantemente, a cercare una porta da attraversare, ma, non si rende conto, che, in realtà, la porta non esiste affatto. L’unica barriera esistente, è la nostra mente, che si frappone fra noi, e la verità. Fino a quando, non rimuoveremo la mente, da questa ricerca, non arriveremo mai, all’illuminazione. ---
"Qual era il tuo volto prima della nascita di tuo padre e di tua madre?"
- Nella mente del novizio ci sono molte possibilità, ma nella mente dell’esperto ve ne sono poche
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- - Com’è rinfrancante il nitrito di un cavallo da soma liberato da ogni peso!
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- Liberati del sé e agisci a partire dal sé!
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- Se non puoi fare niente, che cosa puoi fare?
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- “Se qualcuno ti mostra la luna, è questa che devi guardare, e non il dito che la indica”
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Quale è il significato di mangiare una banana?
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- Un monaco chiese a Chao-Chou: “Se viene un povero, che cosa bisognerebbe dargli?”.“Non gli manca niente”, rispose il maestro.
- Qualcuno chiese a Lin-Chi: "Per quale scopo Bodhidharma venne dall'occidente ?" Il Maestro rispose: "Se Bodhidharma avesse avuto uno scopo non avrebbe potuto salvare neppure se stesso
- - “Puoi produrre, il suono di due mani, che battono una contro l’altra. Ma qual è, il suono di una mano sola ?” - L’illusione fondamentale dell’umanità consiste nel supporre che io sono qui e tu sei lì (Yasutani Roshi). -
- Un filosofo si recò un giorno da un maestro zen e gli disse: “Sono venuto a informarmi sullo Zen, su quali siano i suoi principi ed i suoi scopi”. “Posso offrirti una tazza di tè?” gli domandò il maestro. Ed incominciò a versare il tè da una teiera. Quando la tazza fu colma, il maestro continuò a versare il liquido, che traboccò. “Ma cosa fai?” sbottò il filosofo. “Non vedi che la tazza è piena?” “Come questa tazza” disse il maestro “anche la tua mente è troppo piena di opinioni e di congetture, perché le si possa versare dentro qualcos’altro. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?”
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- Un monaco si presentò a un maestro Zen di Kyoto e gli dichiarò:
" Cerco la via per risolvere il problema della vita e della morte "
Il maestro rispose:
" Qui da me non esiste nessun problema di vita e di morte " -
Nel momento in cui c'e la vita c'e la vita, nel momento in cui c'e la morte c'e la morte
Che senso ha assillarsi con questa domanda ?
Scopriamo dentro e fuori di noi la "natura originale" che ora si presenta sotto una forma e ora sotto un'altra
ora in una nascita e ora in una morte
il maestro Bakey di fronte alla richiesta di come prepararsi alla morte disse:
"Non c'e alcun bisogno, quando verrà per te il momento di morire, morirai" -
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Un monaco si lamentò con il suo Maestro perchè non riusciva a raggiungere il satori.
" La colpa è tua " gli rispose il Maestro
" In che cosa sbaglio? Che cosa mi manca? "domandò l'allievo
" Vieni con me e te lo mostrerò "
Il Maestro chiamò un'altro discepolo, che era cieco, e tutt'e tre si recarono in montagna, in un punto in cui uno stretto tronco era stato gettato su un burrone.
" Attraversa! " disse il Maestro al primo monaco.
Il poveretto guardò il fondo del burrone, il debole tronco e rispose " Non posso: ho paura "
Allora il Maestro si rivolse al disciepolo cieco e gli diede lo stesso ordine.
Il monaco attraversò il burrone senza esitazione.
" Hai capito? " domandò il Maestro al primo monaco
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Quante volte la paura ci trattiene...
la paura delle responsabilità la paura del proprio ego la paura di essere autonomi
Per raggiungere l'altra riva è necessario affrontare l'abisso ! -
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- - Un monaco disse a Chaou-shu: "Sono venuto a trovarti senza portarti niente, Che cosa mi dici ?"
"Gettalo via"
"Ma se non ho niente. Che cosa dovrei gettare via ?"
"Allora portalo via"
Al monaco c'era qualcosa di cui non riusciva a liberarsi
l'idea di non avere nulla
La verità del Maestro si rivela nel momento in cui non si ha più nessuna idea
nè di avere, nè di non avere nè di affermare, nè di negare
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”Il maestro del tempio Kennin si chiamava Morukai: tuono silenzioso. (... e ho gia detto tutto) Egli aveva al suo servizio un protetto di nome Toyo che aveva appena dodici anni. Toyo desiderava fare anche lui sanzen e ricevere koan per arrestare il vagare del pensiero come i discepoli più anziani.
- «Devi aspettare un pò» disse Morukai, «sei troppo giovane.»
Ma il fanciullo insistette, e infine il maestro acconsentì. Quella sera il piccolo Toyo si presentò all’ora stabilita sulla soglia della stanza sanzen di Morukai. Suonò il gong per annunciare la sua presenza, si inchinò rispettosamente tre volte e si mise a sedere davanti al maestro in religioso silenzio.
- «Puoi sentire il suono di due mani quando applaudono» disse Morukai «ora mostrami il suono di una sola mano.»
Tante volte Toyo si presentò davanti al suo maestro con suoni differenti e per altrettante volte Morukai li rifiutò. Non era la musica delle geishe, né il suono dell’acqua che gocciola, non il verso del gufo né le cavallette: erano tutti sbagliati. Per più di un anno si sforzò a trovare il suono di una sola mano, ma invano meditò per sentirlo. Alla fine Toyo raggiunse la vera meditazione e trascese tutti i suoni chiedendo allora udienza a Morukai..."
La storiella si conclude nel solito modo edificante, ma sarebbe potuta benissimo andare a finire così:
"Una volta seduto di fronte a lui, Toyo stette per un pò in silenzio e poi, con uno scatto rapido, gli mollò un sonoro manrovescio, che risuonò per tutto il tempio e che fece volare l’ignaro maestro all’indietro.
- «Non ne potevo raccogliere più di suoni» spiegò in seguito.
Toyo aveva infine realizzato il vero suono di una sola mano.”
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