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Nulla (in realtà) è mai accaduto - Anteprima primo cap.

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Trovarsi nel mondo fisico ma non essere toccato dal mondo. E sebbene non sia toccato, essere capace di toccare e al contempo non lasciare tracce di "me": rimanere irrintracciabile, irriconoscibile, incognito.

(ZeRo)

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PRIMA PARTE

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In apparenza tu conosci la realtà.

In realtà tu non conosci la realtà.

In apparenza sai cosa sta accadendo.

In realtà non sai cosa sta accadendo.


In apparenza sembra accadere di tutto.

In realtà nulla di ciò che sembra accadere sta accadendo.


Quella tua conoscenza della realtà è l'illusione.

La tua stessa percezione è il velo.

Questo velo non è neppure lì in primo luogo.

Non essendo davvero lì, non devi neppure toglierlo, non se ne deve andare, non deve scomparire.

Questo velo è il senso di realtà, è ciò che tu chiami, consideri, percepisci come realtà.

Il velo è ciò che stanno vedendo i tuoi occhi, ciò che ascolti con le tue orecchie, ciò che tocchi con le tue mani.

Questo velo è tutto ciò che sembra accadere a te.


Il messaggio che viene proposto qui è che nulla di ciò che sembra accadere a te sta davvero accadendo a te.

E neppure ciò che sembra accadere agli altri sta davvero accadendo agli altri.

Ciò che sembra accadere là fuori non sta davvero accadendo là fuori.

Ciò che sembra essere accaduto in passato non è davvero accaduto in passato.

Questo non è il nuovo Grande Reset di Klaus Schwab.

Questo è l'azzeramento che c'è sempre stato.


Nulla in realtà è mai accaduto.

Dunque non temere, non c'è nulla da far accadere.

Non c'è nulla da realizzare.

Non devi fare nulla.

Non devi far accadere nessuna realizzazione materiale, spirituale, individuale, collettiva.

Non devi neppure realizzare che non c'è nulla da realizzare.


Se queste parole appaiono davanti ai tuoi occhi dovevano apparire lì davanti.

E mentre appaiono potrebbe sorgere il misterioso presentimento che nulla è realmente accaduto.



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SECONDA PARTE

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Nulla in realtà è mai accaduto.

Per alcuni un messaggio criptico, per altri uno slogan nichilista, per altri ancora un messaggio inaudito. Eppure, questo messaggio lo si può ritrovare in alcuni testi antichi come le Upanishad; lo si può sentire ripetere da personaggi come Poonja, oppure da figure più recenti come Tony Parsons, Pauld Hedderman, etc.

In questo libro ci dedicheremo proprio a questo controverso messaggio.

Il lettore verrà accompagnato in un'avventura dove il senso di realtà perde di realtà; dove tutto ciò che sembra essere accaduto viene messo in discussione.

Alla tua mente non piacerà questa avventura perché qui verranno messi in discussione tutti gli investimenti della tua mente.

La tua mente ha investito anni in credenze, sensazioni, fantasie, aspettative, relazioni, progetti. Ogni giorno vi è un investimento inconscio in qualche presunto accadimento. Questo investimento viene strenuamente difeso dalla tua mente, che tu ne sia conscio o meno. La mente farà resistenza perché qui verranno messi in discussione gli investimenti di tutta una vita.

Per anni vi è stato un investimento nelle illusioni, un investimento in ciò che non accade, un investimento quotidiano nei sogni. Ogni giorno vi è un investimento nel sogno individuale (la tua storia personale) e un investimento nel sogno collettivo (la storia degli altri o la storia del mondo). Investimento nel sogno è come dire investimento nell’irrealtà.

Il termine sogno per te potrebbe essere fumoso, vago, oscuro, per questo motivo utilizzerò espressioni alternative come “senso di realtà” in riferimento ai presunti accadimenti quotidiani che consideri come realtà.

Precisiamo però che questo messaggio non dice che non esiste la realtà, che non esiste l'universo, che non esiste la reincarnazione e compagnia bella. Il messaggio dice che non c'è niente di reale per come lo intendi tu, per come lo intende l'io, per come lo intende l'intelletto, per come lo intende la persona che credi di essere.

Questo messaggio dice che il mondo in cui credi di vivere, o l'esperienza che credi di percepire, non ha nulla di reale. E questo, se non ci fosse la credenza in tale pseudo-realtà, potrebbe essere facilmente constatato. Non si tratta di un sapere straordinario, di una rivelazione, di una scoperta epocale.

Si tratta di vedere che ciò che è stato visto non è stato realmente visto, non è stato accuratamente visto sotto ogni punto di vista, non è stato visto per bene; dunque, più che visto è stato allucinato. In tal senso, tutto ciò che è stato visto era una svista, un'allucinazione, un sogno.


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