Il fatto di pensare (credere e ripetere) “io sono miope” è grave perché innanzitutto vi fa credere che la miopia sia una condizione permanente (immutabile) invece di una condizione momentanea e migliorabile. In secondo luogo il pensiero “io sono miope” vi fa credere che sia una condizione legata a voi, alla vostra identità, e non a qualcosa d’altro – di facilmente trattabile e modificabile in modo naturale.
Nel mio percorso di guarigione mi sono accorto che la mente – vedendo i risultati concreti – ha spontaneamente smesso di credere alla storia “io sono miope” e ha cominciato a capire che prima “avevo involontariamente incentivato un modo di vedere”, mentre dopo “ho incentivato volontariamente un altro modo di vedere, pensare, percepire”. E la differenza si è fatta sentire quasi subito. Poi ci è voluto del tempo per ottenere particolari risultati, ma fin da subito, con questo cambio di mentalità, mi sono accorto che la miopia è prima di tutto un fattore mentale. Sembra un’ovvietà, ma è davvero così.
C’è una bella differenza tra pensare “io sono miope” e pensare “io sto incentivando la miopia”. Se potete incentivare un modo di vedere/percepire, potete anche incentivare anche un altro modo di vedere/percepire. E quando incentivate l’altro modo di percepire vi accorgete che la miopia era un banale errore percettivo, trattabile in modo abbastanza semplice e soprattutto naturale. E comunque una cosa è certa: se non guarite del tutto, potete ottenere incredibili miglioramenti.
Ora non mi va di dilungarmi e sarò sintetico, comunque nell’ebook “Miopia vattene via” offro dei consigli su questo argomento.
La prima cosa che dovreste fare è smettere di credervi miopi. Rimuovete l’idea “io sono miope” e sostituitela con “io non sono miope”. Ovviamente questo cambio di mentalità non rimuove la miopia però vi consente di comprendere la sua vera natura e di sbarazzarvi davvero di quel vizio. Ci tengo a sottolineare la parola vizio proprio perché si tratta di una tendenza temporanea, un’abitudine che può essere modificata come qualunque altra abitudine.
Dopo aver rimosso il pensiero “io sono miope” dovete operare in modo astuto sui vostri occhi e più in generale sul vostro corpo.
Gli occhi sono delle lenti naturali e in questo caso le lenti del corpo non funzionano come si deve. Per fortuna potete essere gli optometristi di voi stessi e potete intervenire su queste lenti naturali. Considerate gli occhi come degli strumenti che a differenza degli occhiali possono essere plasmati e corretti da voi stessi.
Provate a rimuovere gli occhiali e usateli il meno possibile (tranne ovviamente in situazioni particolari come la guida notturna, etc…). Se l’assenza di occhiali non provoca mai alcun danno a voi stessi e agli altri, cioè se la vostra miopia non è troppo preoccupante, allora rimuoveteli completamente, per tutto il giorno.
Il passo successivo consiste nel comprendere che il sole non è un vostro nemico. Il sole è uno dei vostri migliori alleati e affinché vi possa aiutare dovete sfruttarlo come si deve. Non fissatelo direttamente ma imparate a fare in modo che la sua luminosità riscaldi, penetri e illumini la vostra visione.
Il cielo è un altro grande alleato da sfruttare spesso. Nei prossimi interventi magari proporrò qualche esercizio specifico. Per il momento propongo solo una serie di rapide indicazioni.
Una cosa che potete imparare a fare consiste nello sfruttare il contrasto figura-sfondo, prima da vicino poi da lontano. Più lo sfondo è chiaro meglio è. Mentre mettete a fuoco qualcosa dovreste anche imparare a muovere (estendere) brevemente i muscoli oculari. Purtroppo occorre interagire di persona per capire meglio ciò che intendo, però se ci provate potete intuire da soli il modo migliore per sfruttare qualunque sfondo e il modo più furbo per elasticizzare (con delicatezza) i muscoli degli occhi.
Poi ci sarebbero molti altri suggerimenti (l’uso strategico dell’acqua fredda/calda, esercizi notturni, sfruttare l’alba, premere intensamente alcune zone attorno agli occhi, visione periferica, etc…).
Per il momento fate tesoro di questi primi consigli.
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