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EGO… colpito e affondato

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Lettore:

“Ciao ZeRo,

mi sto immergendo sempre più dentro… nel silenzio e fuori dal circo. Sempre meno coinvolto, distaccato,   giungono da fuori sensazioni come ovattate, non provo quasi interesse per quanto sembra accadere. Il silenzio dentro si sta amplificando. Né beatitudine né tristezza.

Neutro.

Qualche increspature sulla superficie, pochi pensieri, quelle che erano preoccupazioni ridotte a qualche pensiero magari ripetuto ma senza emozioni correlate, senza peso.

Nessun bisogno, non desiderio. Ma anche lontananza, molta lontananza… Da tutto e tutti,.. Ma Non è una passeggiata… Come stare sul bordo di una voragine sull’ignoto.


Tornare non è possibile… Ma quel salto verso l’ignoto, mi ci vorrebbe una spinta…

Dammi quella spinta! “


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ZeRo:


“Vuoi il colpo di grazia?

Ok, ma sappi che fa molto male.

Eccotelo:

sei già MORTO!

Sei soltanto un vanesio cadavere ambulante.

… ma (forse) non lo sai – o non sai di saperlo.


Ora vedi tu cosa fare:

continuare a fare lo zombi ricolmo di pseudo-vitalità (vomitando stupide emozioni trite, ritrite e riprogrammate da millenni di sogni e allucinazioni) oppure accettare l’inaccettabile, lo spettrale scenario in cui tutto non vale più niente, neppure la vita (tua o altrui).


Saprai reggere il colpo senza cadere in un abissale nichilismo (come capita in molti casi)?

Saprai saltare dal bordo della voragine senza farti troppo male, finendo nella totale pazzia? Saprai lanciarti intrepido verso l’ignoto senza farti divorare e illuminarti con un guizzo imprevedibile?


Bò… che importanza ha?

Tanto sei già morto.


Anche se non fosse così, a chi importa?

Al fantasma che credi di essere? Al tuo senso dell’io?


Cosa pensi di perdere nell’ignoto?

La testa? La ragione?

La maschera di nome pinco pallo?


Cosa pensi che finisca con la tua fine o con la fine del tuo io?

Una vita che non è mai stata tua?


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Tutte domande retoriche per dirti che (non) sei nessuno e vali zero assoluto!

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P.S.

Se questa spinta non dovesse bastare e le mie parole non dovessero ucciderti definitivamente, attendi… attedi semplicemente la tua ora.

Puoi morire in vita, proprio qui ed ora – ovunque tu sia – oppure puoi attendere la presunta morte fisica, quella del corpo di impressioni – anche se ripeto che non devi preoccuparti perché non fa differenza.

Rimani calmo, imperturbabile, indifferente a qualsiasi apparente evento esterno e indifferente anche agli impressionanti eventi interni.

Ti assicuro che non c’è davvero nulla da fare.


Nulla!”

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