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Il mondo che conosci è stato azzerato... E poi?

Questo articolo si ricollega a quelli sull'azzeramento del mondo.

Anche il più ritardato dei ritardati si sarà accorto che i punti nevralgici del sistema sociale stanno saltando in aria come fuochi d'artificio. Da un punto di vista artistico non sarebbe neppure un brutto spettacolo, peccato che coinvolga la vita di miliardi di persone. Sta procedendo un po' alla "Fight Club" solo che in questo caso i facinorosi sono proprio gli agenti che avevano eretto il sistema stesso. Questo finto crollo verrà ovviamente rimpiazzato da un nuovo sistema, un sistema più sofisticato,  ma questo a noi non interessa. Per ogni sistema c'è una falla, una crepa, una piccola via d'uscita: alcune tradizioni l'hanno chiamata autoliberazione, autorealizzazione, Risveglio, etc...

Se il sistema ha aperto la finestra di Overton per tenervi sempre più incantati e incatenati al mondo delle apparenze, il sottoscritto (e qualche altro individuo) sta aprendo un'altra finestra, una finestra per il disincanto, l'autoliberazione. Io però non posso saltare al vostro posto, e voi non potete saltare al posto degli altri. Spetta a ciascuno di noi il compito di saltare attraverso queste piccole finestrelle mentali, interiori, esistenziali.

L'azzeramento, il crollo, la disfatta sono occasioni che consentono - in modo amaro - di intravedere cosa si cela oltre le apparenze esterne che vi hanno fatto vedere per tutto questo tempo.

Finché credete a ciò che "vi fanno vedere" non potrete credere a ciò che non vi fanno vedere; e anche vedendo ciò che vi tengono nascosto, senza disincanto non riuscirete mai a credere ai vostri occhi.

Finché rimanete incastrati nel comune paradigma spazio-temporale non riuscirete a compiere il salto verso l'atemporalità.

Finché vi fate incantare dalla percezione ordinaria non potrete liberarvi dalla sofferenza prodotta da quella stessa percezione.

L'azzeramento può portare alla liberazione.

Per usare una metafora, le finestre di cui parlo sono come portali inter-dimensionali che vi portano da una dimensione esistenziale (dolore, disagio, dispiacere, disperazione, follia) a un'altra dimensione esistenziale (quiete, pace, lucidità, spensieratezza). Questi portali non si trovano nei monasteri, nelle chiese, nei luoghi sacri, ma si trovano in mezzo alle tragedie della vita quotidiana. Non potete evitare fisicamente il campo di battaglia - visto che il corpo fa parte di quel sistema - però vi potete svincolare spiritualmente da quella dimensione.

Sfruttate queste finestrelle mentali per intrattenere la possibilità dell'autoliberazione. Per intenderci, la lettura e comprensione di questo messaggio può aprire una piccola finestra mentale, che a sua volta può portare a un'apertura dopo l'altra.

E il mondo?

E gli altri poi come faranno?

Non curatevi troppo del mondo; si potrebbero dare ulteriori colpi per allargare le sue crepe, ma non ne vale la pena, il crollo è palese e infierire sarebbe da sadici. Per quanto riguarda gli altri, chi finge di non vedere nulla e vuole intrattenersi con la prossima messinscena planetaria è libero di farlo. Inoltre non dipende da voi: certe cose (per non dire tutte) vengono decise da qualcosa che trascende la volontà personale.

Quello che voi potete fare è aprire la mente, dare il benvenuto a queste insolite (straordinarie, inspiegabili) possibilità che vi spingono verso l'Oltre, verso la destinazione ambita dagli esseri auto-liberati di tutti i tempi. 

Il divario tra questi esseri e l'uomo comune è talmente ampio da non lasciare adito a nessun dubbio: la differenza la percepite al volo e voi potete propendere verso un lato (autoliberazione) o verso l'altro lato (incatenamento al mondo delle apparenze). Il che è come chiedere se preferite la sofferenza inutile o la liberazione dalla sofferenza inutile. Sembra una domanda retorica ma quasi tutti gli esseri umani stanno scegliendo la sofferenza inutile.

Comunque non c'è fretta.

L'Oltre ha una pazienza infinita e attende tutti: chi prima, chi dopo; chi volentieri, chi controvoglia; chi accompagnato con le buone maniere, chi trascinato con le brutte maniere; chi dopo il primo azzeramento, chi dopo il millesimo azzeramento.

(ZeRo)

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