Domanda: Sembra che ci sia una chiara comprensione del fatto che nulla è mio, e "l'io sono" è solo un vago senso di essere qualcuno, da qualche parte, a cui gli succede qualcosa. Questa storia di me, quel pensiero dell'io, ha però una tale presa, un potere magnetico, che basta ascoltare, leggere o pensare "io" per re-identificarmi e innescare la solita reattività. Ma a volte c'è un allontanamento dal me, dal pensiero io/mio, e ci si rende conto che la presenza del me o il senso dell'io è una questione di attenzione. Voglio dire, a volte c'è un lasciar andare l'attenzione da me, da un aspetto specifico di qualche esperienza, e poi noto che la consapevolezza è più espansiva e libera, e vedo che tutto continua ad accadere un po' come prima, ma senza me di mezzo, sperimento i soliti episodi ma senza che siano personali. Sembra che l'unica cosa che mantenga viva l'illusione di me - e di un mondo esterno a me - sia l'abitudine di concentrarsi su di me, sull'io... e con quella fissazione su di sé, qualunque cosa si creda di essere, invece di lasciare andare il fardello lo si carica.
C'è qualche suggerimento che hai su come accelerare le cose? O immagino che il punto di partenza sia chiedermi se quello che sto descrivendo è valido? Giusto?
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Risposta: Non vedo niente di sbagliato in quello che stai vivendo/descrivendo. Qualunque cosa tu stia vivendo è un passaggio necessario nel processo. Mi chiedi se sia il caso di accelerare. Beh, tieni presente che la fortezza psico-emotiva chiamata "io, me, mio" è stata costruita nel corso di molti anni, pertanto non è questione di accelerare ma di rallentare. Inoltre, quell'illusione di un sé personale/separato/indipendente è pienamente supportata dalla tua famiglia, dai tuoi amici, dalla società, dai mass-media e dalle istituzioni di tutto il mondo.
Maya ti circonda... quindi cosa fare?
Continua a fare esattamente quello che stai facendo, sii paziente e fai del tuo meglio non per accelerare ma per rallentare. Non gareggiare con l'ego, con il mondo o con Maya: è una competizione truccata, come un casinò dove il banco vince sempre.
Evita di cercare risultati specifici. Focalizzati sui risultati che hai sotto il naso ma che forse ti stanno sfuggendo.
Ciò che sorge, sorge; ciò che svanisce, svanisce... e fidati, il tuo io è già svanito.
Ora torna al tuo lavoro (spirituale?) oppure torna a giocare (meno seriamente).
Trova il tuo modo. Ogni modo, a suo modo, è il giusto modo.
(ZeRo)
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