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Nuovo Mondo alla Tolle, Mondo predatorio alla Castaneda oppure Mondo delle apparenze alla ZeRo?

Alcuni di voi potrebbero trovarsi in sintonia con il nuovo mondo descritto da Tolle.

Altri invece potrebbero vedere il mondo alla Castaneda, cioè come un ambiente predatorio, estremamente pericoloso, pieno di parassiti, trappole, criminali, malintenzionati, maniaci, molestatori, pervertiti, persecutori, delinquenti, forze avverse, vampiri energetici, etc... Per dirla alla Buddha, un mondo pieno di dukkha (dolore, sofferenza, disagio, malessere).

Altri ancora potrebbero aver realizzato di trovarsi in un mondo di apparenze. In una dimensione la cui consistenza corrisponde alla percezione globale di ciascun percettore.

Chi ha ragione?

Scopritelo da soli.

Se ci fossero solo due opzioni e dovessi scegliere tra il nuovo mondo alla Tolle e mondo alla Castaneda/Buddha sceglierei quello alla Castaneda/Buddha.

Ma visto che c'è una terza opzione, l'opzione zero, l'opzione mondo delle apparenze, opto per quest'ultima.

Se volete la mia modesta opinione, e ormai dovreste conoscerla, là fuori non c'è alcun là fuori, nessun mondo. Ciò che chiamate mondo è la percezione complessiva che voi avete di momento in momento. Quando questa percezione globale cambia, allora SEMBRA cambiare anche il mondo circostante. Questo cambiamento è soltanto apparente, ma per il momento non è il caso di addentrarsi nel discorso “apparenze esterne”. Quel che dovete comprendere adesso è che voi non dovete cambiare né voi stessi né il mondo esterno perché in realtà non esiste alcun mondo esterno da cambiare.

Lo ripeto: VOI NON SIETE OBBLIGATI A CAMBIARE VOI STESSI E NEPPURE LE CIRCOSTANZE ESTERNE.

Eventualmente, se volete cambiare qualcosa, l’unica cosa da cambiare è la percezione globale che avete di tutto e tutti. Ma questo mutamento percettivo non è semplice come sembra. Il problema è che non vi hanno mai parlato di “mondo” in termini di “percezione globale”, di conseguenza siete rimasti percettivamente bloccati in un singolare globo, in una strana dimensione che chiamate mondo o realtà esterna. La difficoltà che incontrate nel risolvere i vostri problemi quotidiani sta soltanto nel fatto che non vi è chiaro il ruolo dei vostri costrutti mentali e il ruolo della vostra percezione d’insieme. Ma visto che non sono il vostro terapeuta di fiducia, non è mio compito risolvere i problemi di nessuno, mi limito a rimanere sul piano descrittivo.

Volendo semplificare il discorso si può descrivere il mondo come una bolla percettiva in cui siamo inglobati un po’ tutti. Per dirla in modo artistico, il mondo è un canovaccio alla cui rappresentazione può partecipare chiunque. Alcuni lo imbrattano solo in superficie per il gusto di sporcarsi le mani, altri vorrebbero marchiarlo profondamente, macchiarlo di sangue e di sperma, oppure sventrarlo e squarciarlo con impulsi aggressivi, altri ancora preferiscono tinteggiature emotive più delicate… ma alla fine è soltanto un acquerello in continuo mutamento. La bella rappresentazione di oggi, un domani, può diventare una brutta rappresentazione. Qualcosa di appetitoso, affascinante, desiderabile, può diventare un escremento.

Stando così le cose, e se le guardate bene stanno proprio così, capite da soli che non ha senso parlare di nuovo o vecchio mondo. Anzi lo stesso concetto di mondo - nel senso di realtà esterna immutabile - non corrisponde alla vostra stessa esperienza o alla percezione del corpo. Siete travolti da miliardi di sensazioni ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. In tal senso non è questione di voler aver ragione, ma di ignorare o non ignorare, di prendere consapevolezza o non prendere consapevolezza della propria bolla percettiva.

Il mondo di oggi può letteralmente, fisicamente, concretamente sparire in un batter d’occhio con un'esplosione nucleare, e dopo si potrebbe dare vita a qualcosa d'altro, a un mondo identico al precedente, peggiore o migliore; e in seguito, quel mondo potrebbe essere di nuovo azzerato, raso al suolo e riprogettato da zero.


Come ho scritto altrove, il sottoscritto non è qui per augurarvi un futuro migliore, o per farvi sperare in un'altra generazione di esseri disumani.

Non sono qui a motivarvi alla Tony Robbins, Roberto Re, Jordan Peterson. Non sono qui per esaltare una straordinaria umanità alla Sadhguru o per promettervi un nuovo mondo alla Tolle.

Sono qui soltanto per spingervi al disincanto.

Al disincanto dal mondo in cui credete di vivere; disincanto dalla storia personale di cui vi sentite protagonisti.

Sono qui per farvi riconoscere la fine del (finto, illusorio, teatrale, virtuale) mondo a cui siete tanto affezionati.

Sono qui per aiutarvi a non farvi ammaliare da nessun mondo, da nessuna apparenza esterna.

Sono qui per non farvi credere più a nessun promotore mondano e nessun promotore ultraterreno.

Sono qui per scuotere ogni fibra del vostro essere, dare un rapido scossone, produrre un micidiale blackout.


Con questi semplici messaggi la vostra coscienza, prima o poi, sarà costretta a rompere gli incantesimi che le hanno lanciato o che si è lanciata da sola. Il vostro intelletto verrà spinto ad un cortocircuito interno. Queste piccole spintarelle, pian piano, vi spingeranno oltre la percezione globale di voi stessi e del mondo.

I miei scritti sono finalizzati – tra le varie cose – a svincolarvi dalla vostra percezione abituale. A tal proposito riporto qualche frase tratta dalle mie precedenti trilogie.


“Uno degli obiettivi del libro sarà quello d’instradarvi verso LIEVI E SIGNIFICATIVE VARIAZIONI NEL VOSTRO MODO DI PERCEPIRE e di concepire voi stessi, il mondo, i sogni, la Realtà.”

(Tratto da “Risveglio dal sogno planetario – vol. teorico”)

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“Lo scopo principale di queste esercitazioni è la NEUTRALIZZAZIONE DEL SISTEMA PERCETTIVO, cioè l’annullamento delle apparenti differenze percettive della mente ordinaria.

Facendoti leggere (ed interiorizzare) alcuni messaggi la tua mente andrà a cancellare – senza preavviso – la tua linea di demarcazione percettiva tra sogno e cosiddetta realtà. Facendoti leggere (ed interiorizzare) altri messaggi, verrà cancellata anche l’immaginaria linea che delimita il tuo senso dell’io, il senso di essere quel che credi di essere, e ciò che sei veramente. Bastano i giusti messaggi al momento giusto e boom! L’abituale differenza percettiva viene annullata. In questo modo i fantomatici effetti dovuti alle tue proiezioni e percezioni abituali verranno annullati, vanificati, resi inefficaci e innocui.”

(“Mente Vuota in Corpo Pieno – vol. pratico”)


P.S.

Se avete realizzato che "là fuori" non c'è alcun là fuori, dovreste (o dovrete) anche realizzare che "lì dentro" non c'è alcun lì dentro.

Niente è fuori, nessuno è dentro.

Le porte dell'infinito sono sempre rimaste aperte e spalancate fin dal principio... erano solo le vostre minuscole porte percettive a restringere, chiudere ed escludere un presunto spazio interno da quello esterno. Tale distinzione, in realtà, non esiste. Questo vuol dire che la porta della vostra prigione mentale è già aperta. E allora, se la porta è aperta, non c’è alcuna prigione, nessun samsara, nessun inferno, nessuna Matrix da cui dovreste scappare. Rassegnatevi e rallegratevi. Siete nati essenzialmente liberi… e lo sarete a prescindere dalle sbarre immaginarie che continuate a proiettare là fuori o a percepire lì dentro. Buona autoliberazione dal vecchio e dal nuovo mondo delle apparenze.

( ☠ ʐɛʀօ ☠)


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