top of page

ZeRo Metodo – Vol. 1 – Anteprima Cap. 5.

  • Immagine del redattore: Z o
    Z o
  • 1 giorno fa
  • Tempo di lettura: 4 min


Disponibile qui: https://payhip.com/ZeRoVe



Zero sapeva che il suo interlocutore si credeva molto furbo. Ma nessuna quantità di furbizia poteva eguagliare quel tipo di comprensione che trascendeva l'intelletto ordinario. Sapeva che l'orgoglio dell'uomo è duro come il granito e per scalfirlo non bastava una sola terapia d'urto: serviva una massiccia dose di Trip Stopper, una raffica impetuosa di colpi bassi, sotto la cintura dell'ego.

A tal proposito, l'ego di Francesco era stato messo temporaneamente all'angolo e il suo intelletto si sentiva leggermente tramortito...

- "Sai vero che mi stai mandando il cervello in pappa con questi ragionamenti contorti?, puntualizzò Francesco - "Per giunta nel bel mezzo della notte, in un teatro sperduto tra le colline".

- "Non temere Francesco. Non devi capire tutto al volo. Queste sono soltanto delle premesse al compito che ti avevo assegnato. Quando sarai pronto riuscirai a cogliere il senso recondito di questi messaggi apparentemente criptici. Visto che non sei riuscito a completare il primo compito, lo faremo assieme. Ripensa a un momento importante che ha segnato la tua vita. Può trattarsi di un trauma o di un evento commovente".

- "Fatto".

- "Ora proietta quell'evento sul palcoscenico che vedi in questo teatro".

- "Scusa?"

- "Riproduci quell'evento (positivo o negativo) su quel palcoscenico, come se si stesse verificando di nuovo, ma questa volta sta succedendo davanti ai tuoi occhi. In questo caso lo stai rivivendo come se fossi un passante, un osservatore esterno, uno spettatore. Riproduci tutti i dettagli che preferisci. Mentre guardi la tua vecchia persona sul palcoscenico cerca di rimanere lucido, cioè ricordati che tu in realtà sei qui, mentre la tua vecchia persona si trova là. La distinzione deve essere marcata. Tu non sei quella persona perché la stai osservando. Chiaro?"

- "Abbastanza, credo. Ora provo a immaginare me stesso là, ricordandomi che io non sono ciò che sto vedendo, percependo, immaginando..."

- "Una volta finito con quell'evento passa a un altro evento, quello più intenso della tua vita. Lascia perdere gli eventi insignificanti. Concentrati solo su quei tre o quattro episodi che hanno segnato la tua esistenza".

-

Il tempo trascorreva a rilento. Quel semplice compito richiedeva a Francesco uno sforzo enorme. Lui era abituato a vedere la sua vecchia persona come se stesso. Non aveva mai contemplato la possibilità proposta da Zero.

Guardarsi da fuori. Guardare ciò che non si è. Guardare la propria personalità.

Il suo cervello non era abituato a compiere quella manovra. Era come andare contromano in autostrada, in mezzo al traffico, in pieno orario di punta. Il traffico in questo caso era rappresentato da tutti quei pensieri che si opponevano a quel bizzarro esperimento.

Cosa stava facendo Francesco?

Fino a che punto avrebbe stravolto la propria identità personale?

Per fortuna il timore era minore rispetto alla curiosità.

Inoltre l'esperimento non sembrava così spaventoso. Dopo aver superato una forte resistenza iniziale, dove il cervello faceva fatica ad elaborare quel genere di informazioni, le cose stavano gradualmente cambiando. La mente si stava alleggerendo e allargando, come se stesse oltrepassando i vecchi confini che delimitavano la sua storia personale.

Francesco ovviamente ignorava il significato di questi effetti collaterali, ma non poteva non sentirli.

La sua persona non gli faceva più lo stesso effetto.

Non si sentiva totalmente se stesso.

Era ancora in quel corpo, ma al contempo non era più lui a possedere quel corpo.

Sentiva la presenza dei soliti ricordi, ma adesso erano meno intensi del solito, meno traumatici o meno entusiasmanti. Sembravano degli innocui fotogrammi cinematografici a cui non c'era da reagire impulsivamente come avrebbe fatto una volta. Qualcosa in lui si era sbloccato. Come Zero gli spiegò successivamente, si stava svincolando da quella rigida e statica posizione percettiva conosciuta come senso dell'io.

Zero guardò gli occhi di Francesco. Intravide un briciolo di lucidità e distacco. Quello era il momento opportuno per proseguire con la spiegazione.

- "In questo momento stai guardando la tua vita da fuori".

- "Da fuori?"

- "Fuori dall'ipnosi del presunto soggetto separato, fuori dal punto di vista personale, fuori dall'identificazione, fuori dall'ego, fuori dall'io, fuori dalla tua persona, fuori dalla coscienza di sé.

Di solito guardi la vita esclusivamente dal punto di vista dell'ipnosi personale, partendo dall'identificazione con il tuo ridicolo personaggio. Adesso stai facendo l'esatto contrario. La resistenza che hai incontrato inizialmente, e che incontrerai in futuro, è dovuta allo stato ipnotico di quel punto di vista personale. Quando invece la mente è più leggera, distesa, serena, tranquilla, vuol dire che si sta espandendo e svincolando da quel ristretto punto di vista. Inizialmente ci sarà una fase intermedia, caratterizzata da uno stato di parziale disinganno e lucidità intermittente. In seguito ci sarà un rilascio definitivo del punto di vista personale. Lascerai andare te stesso, la tua vecchia persona, la tua storia personale, il tuo ridicolo personaggio e tutti gli altri ridicoli personaggi ad esso correlati, inclusi parenti, amici, fidanzata, etc..."

Francesco annuì vagamente. Nonostante fosse notte, la sua mente era particolarmente ricettiva e in qualche modo intuiva la validità di quei ragionamenti.

Accidenti però... Va bene lasciare andare parenti e amici, ma perfino la propria fidanzata?

Forse Zero stava parlando metaforicamente?

Sfortunatamente per Francesco non si trattava di metafore, ma questo Francesco lo capirà solo strada disfacendo.

- "Oggi Francesco hai passato il primo livello, dunque sei un pochino più vicino al punto zero. C'è ancora tanta strada da fare, anzi strada da disfare, ma comunque sei partito abbastanza bene. Visto che hai contemplato la tua persona da un punto di vista meno personale, ti anticipo lo scenario che vivrai al termine di questo addestramento.

Prova ad allargare il palcoscenico che vedi là davanti. Immagina che quel palcoscenico includa anche l'ambiente circostante: non solo il resto del teatro, tra cui il tuo corpo, ma anche tutto il mondo esterno.

Prima hai contemplato soltanto la tua persona da fuori. Dopo l'azzeramento vedrai anche il tuo corpo da fuori, fuori dall'identificazione, fuori dal tuo attuale sistema di credenze. Vedrai te stesso fuori dall'ipnosi personale e vedrai gli altri fuori dall'ipnosi collettiva".


...


Fine anteprima



Disponibile qui: https://payhip.com/ZeRoVe


….

 
 
 

Post recenti

Mostra tutti
Zero credito sociale

- Se vivessi in Cina il mio ranking sociale sarebbe ovviamente pari a zero. Stando ai parametri del sistema, il mio punteggio sarebbe...

 
 
 

Comentários


Torna sù

Per sessioni individuali lascia un messaggio qui sotto

Thanks for submitting!

© 2023 by Train of Thoughts. Proudly created with Wix.com

bottom of page