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ZeRo metodo - Vol. 1 - anteprima cap. 7

  • Immagine del redattore: Z o
    Z o
  • 1 giorno fa
  • Tempo di lettura: 6 min

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Cap. 7 - JOLLY STUPEFACENTE

 

 ZeRo: Visto che siamo all'inizio del percorso occorre fare qualche esperimento preliminare al fine di aprire la tua mente a nuove possibilità, nuovi mondi, nuovi esseri, nuove presenze".


Francesco - "Nuovi esseri? Nuove presenze?"


ZeRo: "Si, possiamo chiamarle presenze invisibili e anonime".

Francesco- "Parli di Fantasmi? Demoni? Spiriti?"

- "Chiamali come vuoi. Il nome che vuoi dargli non è significativo. Quello che conta è la capacità di rilevare la loro presenza, giorno e notte. Ma visto che la vita quotidiana è costellata di inutili passatempi, svaghi, distrazioni, conviene sfruttare il periodo notturno. Di notte la mente non viene distratta da inutili presenze umane e può concentrarsi su altre presenze".

- "Ora che mi ci fai pensare, ho dei ricordi molto vividi che risalgono all'infanzia. Ora li ricordo in modo parziale: sembravano delle ombre situate in un angolo della camera, alcune volte assumevano strane forme fluttuanti sopra al letto".

- "Scommetto che all'epoca di quelle visioni le immagini non erano vaghe. La mente dei bambini è molto più ricettiva di quella degli adulti. Col tempo la tua mente ha preferito filtrare e censurare ogni fenomeno di quel genere, catalogandolo come allucinazione, abbaglio, illusione, delirio, incubo. Il tuo compito consiste nel rimuovere quel filtro ed osservare quelle presenze".

- "Sinceramente di notte sono abituato soltanto a dormire..."

- "Tranquillo, non devi rimanere sveglio tutta la notte. Ti basterà impostare la sveglia per le 3 circa..."

- "Perché le 3?"

- "È un orario ideale per osservare certi fenomeni..."

- "E perché sarebbe un orario ideale?"

- "Fondamentalmente per due motivi. Il primo motivo, quello principale, è che si tratta di un orario in cui il cervello inizia a ridurre la produzione di onde beta e incrementa le onde alfa, theta e infine delta. Le onde beta sono quelle che produci soprattutto di giorno, durante una qualsiasi attività quotidiana. Le altre onde sono onde che predominano durante i momenti di relax, riposo, meditazione e sonno. Si attivano quando entri in uno stato di rilassamento profondo, concentrazione, contemplazione. Lo stratagemma della sveglia serve a sfruttare la produzione naturale di quegli stati interiori. Il solo fatto di svegliarti a quell'ora dovrebbe rendere la tua mente più ricettiva e lucida del solito. Ma prima dovrai superare una certa resistenza psicologica ed emotiva. Ma a quello ci penseremo dopo..."

- "E il secondo motivo?"

- "Il secondo motivo è più che altro probabilistico. Sembra che quell'orario sia quello in cui statisticamente si verifica il maggior numero di fenomeni paranormali".

- "Mi parlavi di una resistenza psicologica ed emotiva..."

- "Esatto. Trattandosi di un fenomeno anomalo potrebbe essere rifiutato dall'inconscio. Il rimedio consiste nel forzare la mente a mantenere o addirittura aumentare il livello di lucidità. Potenzieremo le prestazioni del tuo sistema percettivo. Qui entrano in gioco due Jolly!"

- "Fammi indovinare... sostanze psicotrope?"

- "Corretto!"

- "Ho provato un po' di tutto, dunque avrò sicuramente già sperimentato anche i tuoi Jolly..."

- "Forse il primo, ma non il secondo. Il primo Jolly sarà il golden teacher, un fungo psichedelico che abbatterà le prime barriere mentali. Esso manderà in tilt il tuo sistema cognitivo, sospenderà il chiacchiericcio mentale, metterà momentaneamente a cuccia l'ego. Stravolgerà la tua percezione abituale. Ti ritroverai immerso in un altro mondo, un mondo caleidoscopico composto di figure incomprensibili. Non riuscirai a decifrare quel mondo perché non contiene nulla di familiare, nulla di accomunabile al tuo vecchio mondo. La mente a questo punto potrebbe distorcere la percezione, proiettare inutili pensieri, ridurre la lucidità. Qui entra in gioco il secondo Jolly... La Galantamina!"

- "La Galantamina? Ma non si tratta di un farmaco impiegato nella terapia del morbo di Alzheimer?"

- "Già, è proprio lei. Non preoccuparti, conosco la sostanza. L'ho testata su di me e su altri soggetti. Pensa che viene anche impiegata per potenziare l'esperienza dei sogni lucidi. Si tratta di moderare correttamente il dosaggio e il gioco è fatto".

- "E dove mi procuro quelle sostanze?"

- "Ti verranno consegnate da un mio amico. Tu dovrai solo seguire le istruzioni che trovi in questa busta. Dedicherai ogni notte di questa settimana alla contemplazione dei fenomeni notturni..."

-

Francesco si procurò tutto il materiale necessario per il suo prossimo test.

Seguì le istruzioni alla lettera. Assunse le sostanze con il dosaggio e la tempistica indicata.

Tra le tante indicazioni da seguire c'era la contemplazione del buio. Ogni sera, dopo essersi coricato e aver spento la luce, doveva tenere gli occhi aperti, fissare il buio per una decina di minuti e poi addormentarsi. Dalle 3 in poi invece doveva cambiare marcia: doveva prolungare la contemplazione del buio il più a lungo possibile. Come previsto, quei due Jolly fecero immediatamente il loro dovere: la mente di Francesco venne obbligata a prestare attenzione a fenomeni che di solito venivano ignorati, respinti, rifiutati, rimossi, negati.

Vide quello che non voleva vedere.

Stando alle regole del suo limitato intelletto, quelle presenze non dovevano esistere.

Non potevano essere reali - gli suggeriva l'ego.

Francesco si trovava di fronte a un bivio percettivo: fidarsi di un sistema rincoglionitivo o fidarsi del golden teacher; fidarsi dei soliti e vaghi pensieri o fidarsi di un chiaro lampo di chiarezza; fidarsi del noto ego o fidarsi dell'ignota presenza.

Scelse di fidarsi dell'ignoto.

Però a forza di fissare l'ignoto, l'ignoto lo fissò di rimando, inghiottendolo e risucchiandolo letteralmente in una dimensione sconosciuta. Francesco si sentì trascinato da un violento vortice che lo scaraventò fuori dal suo corpo. Il tutto avvenne senza nessun preavviso, nessun campanello d'allarme, nessuna notifica dal sistema cognitivo. L'intelletto non poteva prevedere un evento del genere: era troppo repentino e troppo potente per poter essere previsto, pensato, analizzato, interrotto.

Ora non vedeva più attraverso i suoi occhi fisici. Vedeva direttamente attraverso uno spazio privo di filtri, preconcetti, timori, credenze. E da quello spazio iniziò a intravedere le presenze accennate qualche giorno prima.

Il tempo passava e la lucidità stava gradualmente diminuendo.

Fortunatamente - o sfortunatamente - subentrò il secondo Jolly, la Galantamina.

La lucidità incrementò esponenzialmente. Adesso la sua mente era costretta a vedere l'invisibile. A quel punto si trattava soltanto di sostenere quella visione senza andare nel panico.

Francesco, in assenza del solito e inutile dialogo interno, si mosse nell'etere come puro percettore, seguendo i suggerimenti della sua pura consapevolezza. La pura percezione, svincolata dal chiacchiericcio mentale, si rivelò essere un elemento provvidenziale e determinante. Sarebbe bastato il più insignificante pensiero, o la più piccola titubanza, per produrre degli effetti nefasti.

Adesso Francesco era soltanto una presenza incorporea in mezzo ad altre presenze incorporee. Lì per lì non sapeva cosa fare, come interagire, come comunicare, come reagire. Poi gli vennero in mente le istruzioni lette prima di addormentarsi.

Prima di tutto non doveva giudicare ciò che vedeva basandosi sui parametri del suo limitato sapere. Non importa cosa avesse visto, la valutazione del suo intelletto sarebbe comunque stata inadeguata, imprecisa, erronea, fuorviante. Soltanto il silenzio gli avrebbe potuto fornire le informazioni corrette, utili, necessarie.

In secondo luogo doveva utilizzare la forza di volontà per incrementare deliberatamente il livello di lucidità. Non si sa come, ma pian piano riuscì a intensificare la chiarezza e la nitidezza percettiva.

Infine doveva pacificare la mente. Le altre presenze non avrebbero dovuto percepire nessuna forma di malevolenza, ostilità, inimicizia, avversione.

Una volta rispettate quelle condizioni, avvenne una specie di comunicazione telepatica con quelle presenze. Francesco non si dilungò più di tanto perché le istruzioni prevedevano solo un rapido scambio di battute. Non doveva farsi condizionare da quelle presenze. Lui doveva solo familiarizzare con l'ignoto, prendendo consapevolezza di ciò che il suo amico chiamava "Oltre".

Dopo aver preso familiarità con l'ignoto, doveva deliberatamente tornare indietro. Doveva resistere alla tentazione di esplorare l'Oltre, interagire con quelle presenze, varcare precipitosamente delle soglie ignote.

Inoltre il serbatoio energetico a sua disposizione stava calando drasticamente.

Volente o nolente, rimbalzò nel suo corpo.

La stessa esperienza si verificò la notte successiva, ma questa volta senza golden teacher. Il fungo psichedelico era necessario soltanto la prima notte per tramortire l'intelletto e inibire le resistenze inconsce.

La Galantamina invece poteva essere assunta durante le notti successive, magari alternando un giorno si e uno no.

La settimana successiva era previsto l'incontro di ricognizione.

- "Li hai visti?"

- "Se li ho visti? Dopo avermi imbottito con quella roba là, come facevo a non vedere quelle presenze?"

Zero sembrava compiaciuto dei suoi Jolly.

- "La prima volta li ho fissati con gli occhi sbarrati per mezzora!"

- "Hai seguito le istruzioni?"

- "Si... ma all'inizio ho fatto fatica a ricordare le tue istruzioni. L'attenzione era catturata da quelle presenze.

- "Virgilio ti avrebbe detto: non ti curar di loro, ma guarda e passa…

Per caso hai interagito con loro?"

- "Il minimo indispensabile per raccapezzarmi e orientarmi in quel caos percettivo. Ho fatto come mi avevi chiesto, senza spingermi troppo in là. Contemplare pazientemente, guardare con un briciolo di distacco, mantenendo una visione periferica, non inchiodata sull'oggetto dell'attenzione..."

- "Bravo. Test superato!"

- "Non vuoi sapere cosa mi hanno raccontato quegli esseri?"

- "No. Il gossip metafisico non fa parte di questo metodo..."

- "Non sei interessato a ciò che ho visto nell'Oltre?"

- "L'Oltre diventerà presto la tua nuova dimora. Farò in modo che la tua consapevolezza dimori regolarmente più di là che di qua..."

 

 

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Fine anteprima

 

 

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