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Dopo due giorni mi sono ritrovata catapultata fuori dal corpo … ero nulla vedevo un punto di attenzione e ero tutto vedevo tutto muoversi comi in un film...



Domanda:

Ciao!

Scusa se disturbo ancora  … mi succede che quando ascolto ripetutamente audiolibri di Nisargadatta o Poojia o Robert Adams … ed ora ho provato anche con il tuo dei Koan, per altro Divino, mi viene sonno come se avessi preso un sonnifero… è la mente che non vuole ascoltare ? Se si l’antidoto?

La cosa mi è  successa anche nel ritiro online con Mooji e li dopo due giorni mi sono ritrovata catapultata fuori dal corpo … ero nulla vedevo un punto di attenzione e ero tutto vedevo tutto muoversi comi in un film...

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ZeRo:

Ciao, grazie per il contributo.

Quel particolare materiale (“zen azzerato”) può aver effetto sia sotto forma di ascolto che sotto forma di lettura. Per assimilare certi messaggi conviene soffermarsi soltanto su un koan per volta (un koan ogni due o tre giorni). L’ideale è meditare su un particolare koan, poi meditare su un altro koan, etc…

Per rispondere al tuo commento, il sonno può essere un buon segnale: la batteria dell’intelletto si è momentaneamente scaricata, il cervello non macina pensieri, il corpo si rilassa, e contemporaneamente l’inconscio assorbe i messaggi senza le solite interferenze.

In pratica ti trovi in quello che lo Zen chiama "mente vuota o stato senza mente", dunque, in questo caso non serve nessun antidoto.

L’antidoto serve – in apparenza – dopo, quando esci dallo stato senza mente (sonno profondo), e senti i soliti pensieri, le solite sensazioni, etc.

Scrivo che l’antidoto serve solo in apparenza perché volendo potresti anche fregartene di tutto, rimanere indifferente ai pensieri, alle emozioni, alle reazioni, e anche alle relazioni, ma questo per molti sembra più facile a dirsi che a farsi.

Oppure, se vuoi un approccio più drastico, puoi sbarazzarti di te, del tuo io, della tua persona, della coscienza di sé o della coscienza di “te stessa”.

Le sessioni del mio sito servono appunto per sbarazzarsi di se stessi, del senso di realtà, etc…

Qualunque cosa tu scelga di fare, la risposta che cerchi non si trova qui (nel mondo che vedi in questo momento) ma si trova là, nel vuoto in cui finisci quando la tua mente viene schiodata da te, sollevata da qui e trasportata là, nell'Oltre.

P.S.

L’antidoto sembrerà amaro perché è l’ultima cosa desiderata dalla tua mente o dal tuo io. 

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Domanda: già solo l’audio ha rintronato la mente …una telefonata ed una chat ? Illuminazione? Per questo sento il bisogno di “confrontarmi “…da anni come discepolla ad essere sola nel non sentiero per non illudermi nuovamente…e dare due cazzotti definitivi

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ZeRo: il punto non è la chat o la telefonata, ma il completo disincanto. Il disincanto dipende principalmente dalla condizione in cui si trova la tua mente: se viene cotta a puntino allora il disincanto può avvenire anche con un semplice pensiero, una parola, una frase scritta, una banale chat… altrimenti – se la mente non è nelle condizioni ottimali – non avverrà neppure con 12 ore filate di telefonata. Il paradosso è che l’illuminazione è la faccenda più personale che ci sia e al contempo è la fine della propria persona – dunque non ha nulla di personale… 

Come ho scritto sopra, il mio approccio è scritto ma se non ti trovi bene con la chat non è un problema e non devi preoccuparti… 

Io non sono necessario al tuo disincanto o all’autorealizzazione… Segui la via (la tradizione, la guida, l’insegnamento, il supporto) che ritieni più consona e in sintonia con la tua mentalità. Inoltre ci sono sicuramente altri individui che propongono sessioni telefoniche, skype o zoom… 

Se cambierai idea sai dove trovarmi. Se invece vuoi soltanto un “confronto finale”, una convalida, e credi di aver colto ciò che dovevi cogliere allora scrivimi pure qui sotto la tua realizzazione, se possibile sintetizzala in un brano non troppo lungo e poi ti scriverò cosa ne penso. 

Se sei autorealizzata dovresti riuscire a verbalizzarlo in termini semplici, e non dovresti avere dubbi a riguardo. Non so se intendevi questo per “confronto”, ma oltre a questo non so cosa proporre.

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Domanda: Ecco la parola DISINCANTO… Da piccola son svenuta e uscita dal corpo ed ero in estasi nulla nel nulla ..l’immagine del corpo steso sotto me inerte mi aveva lasciato l’idea che il corpo senza “l’essenza ” fosse inerte. Questo episodio tenuto nascosto mi ha comunque aiutato nel comprendere che c’era di più nel percorso che poi avrei avuto un tantino impegnativo per così dire ..Percorso proseguito da disepolla. Poi una notte mi sono resa conto che stavo sognando ed anche lì esplosione di estasi … ma al risveglio non capendo continuavo ad analizzare il sogno poi Marna Borusso mi ha spiegato Il vero cambiamento con la Non dualità… esperienza con Mooji … fatta nella totale ignoranza di ciò che era la non dualità.. Ma anche lì l’esperienza era stata fuori dal corpo (anche se il corpo vedevo muoversi) ma ciò che sono non era visibile ma una beatitudine un silenzio un non giudizio che non sono di questo mondo.

Noi non facciamo nulla ... siamo quello che credevo un’esperienza solo che questo devo viverla nel corpo. Mi accorgo di come si materializzano le cose … ma è arrivata una bomba atomica nella mia vita ed ha distrutto tutto, tutto ma proprio tutto … ed ora la mente è impazzita ... a volte rido di lei, a volte ancora ci casco …So cos’è il disincanto... Aiutami.

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ZeRo: Ok, diciamo che la vediamo allo stesso modo… Per cui se volevi una convalida ti confermo che ciò che hai descritto è prezioso e contiene indizi interessanti.

Non posso “giudicare” il tuo percorso, ma teoricamente, se hai realizzato la validità delle tue esperienze, non c’è più nulla che tu debba fare, cercare, capire.


Ma proprio perché non c’è più nulla da capire, non capisco l’ultima parola del tuo commento: “Aiutami”.


L’aiuto che potevo darti tramite un semplice commento l’ho fatto con questa convalida.


Il disincanto – che sembri aver raggiunto – è l’ultima fase che “tu” (la tua persona, la tua mente, il tuo io, il tuo essere, la tua coscienza) possa raggiungere. Il disincanto – da questo punto di vista – è l’anello mancante, l’ultimo tassello, quello che precede il Risveglio. Il passaggio definitivo dal disincanto al Risveglio non può essere fatto da te, da me, da Mooji, da Tolle, da Cristo, da Dio. Quel passaggio finale avviene da solo, per conto suo. Il tuo compito era giungere e stabilizzarti nel disincanto. Da lì in poi il processo avanza da solo come conseguenza del disincanto.



Comunque gli indizi gli hai ricevuti… Ora vedi tu come procedere.


Prendi una decisione definitiva, senza tergiversare, senza domande indirette, senza dubbi.


L’incertezza, a questo punto, non ha senso e non è utile a nessuno.


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