‘Shit happens’ è un’espressione americana per indicare in modo colorito l’aspetto beffardo-imprevedibile-sadico della realtà. Lo si dice per consolare chi è stato vittima del fato, chi ha subito una sfortunata serie di eventi. E’ come dire: ‘Non farci caso, così va la vita…’.
In fondo siamo tutti circondati da “shitty happenings”: è tutta un’inculata dopo l’altra, un pacco dopo l’altro; ricevi una sorpresa dal destino, poi scopri che il pacco dorato conteneva un altro pacco farraginoso, il vaso di Pandora [un pacco di guai camuffati confusamente e diabolicamente da splendido regalo].
Se qualcosa oggi vale 1000 €, domani (tra qualche anno) vale già la metà e in pochissimo tempo ha perso qualsiasi valore (o finisce direttamente in discarica). Questo vale non solo in ambito economico ma persino in ambito sociale, culturale, lavorativo, relazionale, sentimentale, biologico).
All’inizio non ci fai caso, ma quando sei immerso in questo mercatino di patacche non riesci più a fingere e a nascondere il disgusto nel vedere la quantità incalcolabile di spacciatori di stronzate.
Resti schifato dal numero di umanoidi che disquisiscono quotidianamente sulla loro paccottiglia.
Resti di stucco nel notare quanta gente si sofferma esclusivamente sulla patina luccicante, sul ‘velo’, sull’etichetta, sul nome, sull’apparenza (e mai sul contenuto), ed è intenta soltanto a barare e barattare una patacca con un’altra patacca, come se una fregatura fosse migliore dell’altra. Non gli entra in testa il fatto che una fregatura o una finzione rimarrà sempre tale, indipendentemente dalle sue avvincenti prestazioni.
Un proverbio recita: ‘Con molta gente si fa prima a ficcarlo nel culo che in testa‘… E qui il marketing (medicinale o spirituale) docet.
Stendendo un velo pietoso sulla condizione comatosa dell’uomo comune, un buon rimedio a questo millenario lavaggio del cervello è prendere atto sistematicamente dello ‘shit-status quo’ individuale e collettivo.
Al prossimo pacco che ti verrà recapitato dal prossimo umanoide (o dalla vita) prevedine in largo anticipo l’insignificanza, la pochezza, la bassezza, la piccolezza…
Non attendere la delusione post-dissonanza cognitiva (cioè la frustrazione per una fregatura o una finzione che sapevi essere tale, ma che non potevi evitare).
Adotta l’atteggiamento scanzonato di chi accetta con ironia e disinteresse i giochi del sistema o le beffe del destino. Prendi le cose con pacifico e ironico distacco, o addirittura con strafottenza.
Ricordati: non importa quanto appaia ‘carnalmente allettante’ o ‘spiritualmente elevata’ una patacca (la famosa ‘Holy Shit’), si tratta comunque di una patacca, quindi trattala come tale!
Rispetto alla realizzazione del Puro Essere, i contenuti del mondo sono tutti una cagata pazzesca, una stronzata, una contaminazione, una fesseria, una boiata.
E se valorizzate solo cazzate vi meritate la vostra gran testa di cazzo.
(ZeRo: https://payhip.com/ZeRoVe)
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