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Serve una vita d’impeccabilità e una gran riserva d’energia, e solo allora, forse, l’intento liberà quelle memorie. […] Tutti noi abbiamo certe idee che devono essere infrante prima che ci si possa dire liberi; il veggente che penetra nell’ignoto per dare uno sguardo all’inconoscibile deve trovarsi in uno stato impeccabile. (Il fuoco dal profondo)
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«L’Impeccabilità comincia con un singolo atto che deve essere deliberato, preciso e mantenuto nel tempo. Ripetendo questo atto sufficientemente a lungo si acquista un Intento Inflessibile che può essere applicato a tutto il resto. A quel punto la strada è sgombra. Una cosa conduce a un’altra fino a che il Guerriero prende pienamente atto del proprio potenziale.»
(Carlos Castaneda, Il Fuoco dal Profondo)
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Un guerriero è un cacciatore impeccabile che va a caccia di potere; se ha successo nella sua caccia può essere un uomo di conoscenza.
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Un guerriero è impeccabile quando confida nel suo potere personale senza badare se sia piccolo o enorme.
(Viaggio a Ixtlan)
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Una delle decisioni più fortunate dei nuovi veggenti fu di non aver mai permesso che i loro punti di unione si spostassero permanentemente in qualsiasi posizione che non fosse la consapevolezza più intensa. Da quella posizione risolsero di fatto il dilemma dell’inutilità e s’accorsero che la soluzione non consiste nello scegliere un mondo alternativo in cui morire, ma nello scegliere la consapevolezza totale, la libertà totale.
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Se tuo nonno e tuo padre tentassero di essere impeccabili guerrieri, non avrebbero tempo per meschini conflitti,» seguitò don Juan. «Occorre tutto il tempo e tutta l’energia per vincere l’idiozia ch’è in noi. Ed è questo quel che conta. Il resto non ha importanza. Nulla di ciò che tuo padre e tuo nonno hanno detto sulla Chiesa ha dato loro benessere. Essere un guerriero impeccabile, invece, dona vigore, gioventù e potere. Quindi, vedi di scegliere saggiamente.» Scelsi la semplicità e l’impeccabilità di una vita da guerriero.
Mi disse che el Nagual aveva detto e ripetuto che l’impeccabilità non è solo libertà, ma è anche l’unico modo per liberarsi della forma umana.
L’impeccabilità, in un guerriero, consiste nel lasciar stare gli altri e sostenerli solo in ciò che sono. Ciò significa, ovviamente, che tu li presupponi, a loro volta, impeccabili guerrieri.» «E se non sono impeccabili guerrieri?» domandai. «Allora è tuo dovere esser tu stesso impeccabile e non dire una parola,» mi rispose. «El Nagual diceva che solo uno stregone che “vede” ed è informe può permettersi di aiutare qualcuno. Per questo egli ci aiutò e fece di noi ciò che siamo. Non penserai mica di poter andare in giro per le strade e tirar su la gente per aiutarla, no?» Don Juan mi aveva già detto che non è possibile aiutare il prossimo in alcun modo. Secondo lui, prestare aiuto significa compiere un atto arbitrario, dettato solo dal nostro egoismo. Un giorno ch’ero con lui in città, io raccolsi una lumaca che si trovava in mezzo al marciapiede e la rimisi in un’aiuola. Ero certo che sarebbe finita, altrimenti, sotto i piedi di qualcuno. Pensavo quindi di averla salvata. Don Juan mi disse che tale deduzione era sbagliata, perché non teneva conto di due importanti possibilità. Una: può darsi che la lumaca stesse scappando via per non morire avvelenata da qualche antiparassitario, sull’aiuola. Due: la lumaca poteva avere sufficiente potere personale da attraversare il marciapiede. Intervenendo, non solo non avevo salvato la lumaca ma le avevo fatto perdere ciò che aveva con tanta fatica guadagnato. Avrei allora voluto rimettere la lumaca sul marciapiede, ma don Juan non me lo consentì. Era destino della lumaca – disse – incontrare un cretino sulla sua strada, che le facesse perdere lo slancio. Se la lasciavo dov’era, poteva darsi che fosse capace di accumulare abbastanza energia per arrivare dove stava andando.
[…]
Le raccontai come don Juan mi aveva fatto capire che cosa lui intendesse per impeccabilità. Un giorno, stavamo camminando in fondo a un burrone quando un masso si staccò dalla parete rocciosa e precipitò a una ventina di passi da noi. Don Juan colse il pretesto per impartirmi una lezione. Disse che la forza che governa i nostri destini è esterna a noi e non ha nulla a che fare con la nostra volontà. Talvolta quella forza può farci fermare per allacciarci una scarpa, come avevo fatto io, per l’appunto, poco prima che il macigno cadesse. Facendoci fermare, quella forza ci fa guadagnare un momento prezioso. Se noi avessimo seguitato a camminare, il macigno ci avrebbe sfracellati. Un altro giorno, però, in un altro burrone, quella stessa forza esterna potrebbe farci fermare un momento per allacciarci una scarpa, mentre un altro macigno si stacca dalla parete proprio sopra di noi. Facendoci fermare, quella forza ci farebbe perdere un momento prezioso. Questa seconda volta, se avessimo seguitato a camminare ci saremmo salvati. Don Juan diceva che data l’impossibilità di controllare le forze che decidono del mio destino, la mia unica possibile libertà, in quel burrone, consisteva nell’allacciarmi le scarpe impeccabilmente. La Gorda si commosse a questo racconto. Per un po’ mi tenne la faccia fra le mani. Poi mi disse: «L’impeccabilità per me consiste nel dirti, al momento giusto, ciò che el Nagual mi ha detto di dirti. Occorre un perfetto tempismo, altrimenti le rivelazioni non sortiscono alcun effetto.» (Secondo anello del potere)
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«L’impeccabilità, non è altro che l’uso adeguato dell’energia», disse. «Tutto quello che io ti dico non ha la benché minima traccia di moralità. Ho risparmiato energia e questo mi rende impeccabile. Per poter capire ciò, tu devi aver risparmiato sufficiente energia o non lo, capirai mai.” Restammo a lungo in silenzio. Volevo pensare a quanto aveva detto. D’improvviso cominciò a parlare di nuovo. “I guerrieri fanno inventari strategici” disse. “Elencano le loro attività, i loro interessi. Dopo decidono quali si possono cambiare per ottenere così una pausa nel consumo di energia. ” Io dissi che una lista siffatta avrebbe dovuto includere tutto l’immaginabile. Con molta pazienza mi rispose che l’inventario strategico di cui parlava riguardava modelli di comportamento che non erano essenziali alla nostra sopravvivenza e al nostro benessere. Approfittai dell’opportunità per segnalargli che la sopravvivenza e il benessere erano categorie che potevano interpretarsi in infiniti modi. Gli dichiarai che non era possibile mettersi d’accordo su quel che fosse o no essenziale al benessere e alla sopravvivenza.
Mentre continuavo a parlare, cominciai a perdere il mio impulso iniziale. Infine mi fermai perché mi resi conto dell’inutilità dei miei argomenti. Mi resi conto che Don Juan aveva ragione quando diceva che io avevo il pallino di fare il difficile. Don Juan allora disse che negli inventari strategici dei guerrieri, l’importanza personale figura come l’attività che consuma la maggior quantità di energia e per questo si sforzavano di vincerla. “Una delle prime preoccupazioni del guerriero è liberare quell’energia per affrontare con essa l’ignoto” proseguì Don Juan. “L’azione di ricanalizzare quell’energia è l’impeccabilità.”
(Il Fuoco dal Profondo)
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«L’Impeccabilità è tutto quel che conta. L’impeccabilità, come ti ho detto tante e tante volte, non è la moralità» disse don Juan. «Le assomiglia soltanto. L’impeccabilità è semplicemente il miglior uso del nostro livello di energia. Certo, esige frugalità, sollecitudine, semplicità, innocenza, e, soprattutto, esige mancanza del riflesso di sé. Tutto questo sembra un manuale di vita monastica, ma non lo è.» (Carlos Castaneda, Il Potere del Silenzio, pag. 240)
«Sii Impeccabile! Te l’ho detto decine di volte. Essere Impeccabile significa mettere in riga la tua vita per sostenere le tue decisioni, e poi fare molto di più del tuo meglio per mettere in atto quelle decisioni. Quando non decidi qualcosa, è come se ti giocassi la vita alla roulette, senza rifletterci un attimo.» (Carlos Castaneda, L’Arte del Sognare, pag. 164)
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Ci raccontò diverse storie di eventi straordinari dei quali affermò essere stato testimone. Sostenne che nel fondo di ciascuna delle prodigiose azioni degli stregoni, c’è una vita intera di disciplina, sobrietà, distacco e capacità di analisi. Tali attributi, i più apprezzati da un guerriero, costituiscono nel loro insieme lo stato dell’essere che essi chiamano impeccabilità. Continuò spiegandoci che l’impeccabilità non ha niente a che fare con una posizione mentale, una credenza o cose simili. È conseguenza del risparmio di energia. – Un guerriero accetta con umiltà ciò che è, e non perde il suo potere lamentandosi che le cose non sono state altrimenti. Se una porta è chiusa, uno non la colpisce a calci e pugni! Piuttosto esamina con attenzione la serratura e cerca come aprirla. Allo stesso modo, se la sua vita non è soddisfacente, il guerriero non è offeso né si lagna. Al contrario, progetta strategie per cambiare il corso del suo destino. […] – L’impeccabilità nasce da un equilibrio delicato tra il nostro essere interno e le forze del mondo esterno. È un conseguimento che richiede sforzo, tempo, dedizione e l’essere permanentemente attenti all’obiettivo, così che lo scopo finale non svanisce. Ma, soprattutto, richiede persistenza. La persistenza sconfigge l’apatia, è così semplice! – La soglia della magia è un’intento sostenuto aldilà di ciò che sembrerebbe possibile, desiderabile o ragionevole. È una capriola mentale, un porsi in sintonia con la volontà delle emanazioni dell’Aquila e permettere che il suo comando allenti la rigidità dei nostri limiti. Ma pochi sono disposti a pagare il prezzo, a camminare quel miglio in più. Ammise che, in molte occasioni, lui stesso stava quasi per abbandonare il suo maestro, oppresso dalla magnitudine del compito che questi gli dava. Ciò che lo salvò, in ogni caso, fu ciò che qualificò era come “la seconda aria”, un’ondata di energia che il guerriero trova dentro di sé quando tutto sembra perduto. – Molti apprendisti, dopo aver cercato per anni e non vedendo soddisfatte le loro aspettative, si ritirano delusi senza sapere che forse erano già a solamente pochi passi della loro meta. Scosse la testa e commentò con tristezza: – Non si può morire nella spiaggia dopo aver nuotato così tanto… – Una volta accumulato flessibilità, umiltà, senso di indipendenza, controllo sui dettagli e persistenza, un guerriero in cerca di impeccabilità sa di poter contare sul potere della propria decisione. È autorizzato a fare o non fare, secondo la sua convenienza, e nessuno può costringerlo a niente. È a questo punto che ha bisogno, come non mai, di essere padrone delle proprie emozioni e della propria mente, perché la chiarezza congiunta al potere forma una mistura esplosiva ed è facile per l’uomo commettere avventatezze. – Il cammino del guerriero è quello del risparmio di energia; tutto ciò che va contro a ciò è un attentato contro la sua intenzione di essere impeccabile. Ma, a volte, a causa delle eccedenze di potere che si sono accumulate nella sua luminosità, le circostanze possono divenire particolarmente dure per lui. […] – Gli stregoni stabiliscono una differenza sostanziale tra i concetti di “guida spirituale” e “maestro nagual”. Una cosa è un individuo che diventa un professionista nei dirigere greggi, ed un’altra cosa è un guerriero impeccabile che sa che il suo ruolo si riduce a servire da collegamento con lo spirito. Il primo ti dirà quello che vuoi ascoltare e ti darà i miracoli che vuoi vedere, perché gli interessi come seguace; mentre il secondo si farà guidare dai comandi di un potere impersonale. Il suo aiuto non è altruistico ma un modo di pagare il suo antico debito con lo spirito. – Il nagual non è un tipo benevolo; non viene per esserci gradito ma per svegliarci e lo farà a bastonate se necessario, perché non sente compassione. Intervenendo nella vita del suo apprendista può produrre una condizione di agitazione tale dentro di lui che la sua energia latente si pone in azione. […] – L’obiettivo dell’apprendista è prendere le redini del suo punto di unione. Una volta che riesca a spostarlo, è obbligato a ripetere quei movimenti senza aiuto esterno, a forza di disciplina e impeccabilità. Si può quindi dire che il guerriero ha trovato un alleato. […] Fare le cose con impeccabilità è fare tutto ciò che è umanamente possibile e un po’ di più.
(A. Torres, Incontro con il Nagual)
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