Nell'opera "La cospirazione contro la razza umana" di Thomas Ligotti il cattivone di turno, il criminale, il cospiratore, l'aguzzino della tragica vita umana non è una soprannaturale forza maligna, non è Satana, non è un gruppo di alieni, non è il governo oscuro, non sono gli Illuminati, non è l'intelligenza artificiale di Terminator, non sono gi Arconti, non è il Demiurgo.
Il carnefice siete proprio voi stessi, o meglio la vostra stessa coscienza.
La sua tesi, per quanto discutibile, merita almeno una piccola riflessione. Buffo il contrasto di quel punto di vista con quello di chi loda la magnificenza della "Coscienza".
Ma al di là di quei due punti di vista, il due si sa già dove porta...
Fatta questa premessa, vediamo un estratto del libro di Ligotti.
Nel capitolo intitolato "Zombificazione", Ligotti cita il filoso norvegese Zapffe e arriva a due centrali conclusioni riguardo ai problemi dell’umanità. La prima è che la coscienza era andata troppo oltre per essere un attributo tollerabile dalla nostra specie, e minimizzando questo problema siamo costretti a minimizzare la nostra stessa coscienza. Tra i tanti e vari modi in cui questo può essere fatto, Zapffe sceglie di dedicarsi a quattro principali strategie:
ISOLAMENTO. Per non vivere precipitando nella trepidazione, isoliamo i fatti terribili dell’essere vivi, relegandoli in un remoto comparto della nostra mente. Sono i nostri lunatici coinquilini che vivono nell’attico e la cui esistenza neghiamo in una cospirazione silenziosa.
ANCORAGGIO. Per stabilizzare le nostre vite nelle acque tempestose del caos, cospiriamo per ancorarle in verità metafisiche e istituzionalizzate – Dio, Moralità, Legge naturale, Patria, Famiglia – che ci inebriano facendoci sentire solenni, autentici e al sicuro nei nostri letti.
DISTRAZIONE. Per evitare che le nostre menti riflettano sugli orrori del mondo, le distraiamo con un mondo di frivolezze e altra robaccia effimera. Il metodo più efficace per agevolare la cospirazione è l’impegno continuo, e chiede soltanto che le persone non perdano di vista l’obiettivo: i loro televisori, la loro politica estera, i loro progetti scientifici, le loro carriere, il loro posto in società o nell’universo ecc…
SUBLIMAZIONE. Dovremmo annullare la paralizzante paura da palcoscenico per ciò che potrebbe accadere anche ai corpi e alle menti più solide, e sublimare le nostre paure facendone un’aperta esposizione. Secondo Zapffe, la sublimazione è la tecnica utilizzata più di rado per cospirare contro la razza umana. Mettere in scena sia le devianze sia le abilità è ciò che i pensatori e gli artisti fanno quando riciclano gli aspetti della vita più penosi e snervanti in opere dove i peggiori destini dell’umanità vengono presentati sotto forma di intrattenimento estraneo e stilizzato. In così tante parole, questi artisti e pensatori confezionano prodotti che offrono una fuga dalla nostra sofferenza, attraverso una sua simulazione artefatta – una tragedia o una distrazione filosofica, per esempio.
In pratica questi stratagemmi sono dei tentativi per perdere coscienza di sé, come ubriacarsi, drogarsi, stordirsi in tutti i modi possibili per non pensare o non sentire la presenza di un lancinante dolore fisico/emotivo/sentimentale, un trauma o un semplice disagio passeggero.
Naturalmente, le teorie cospiratorie talvolta stuzzicano l’attenzione delle persone assennate, ma quando ciò avviene esse le trattano con diniego e scetticismo. È meglio immunizzare la propria coscienza da ogni pensiero orribile e spaventoso, così da poter continuare a vivere o sopravvivere e riprodurci come esseri paradossali – marionette che parlano e si muovono apparentemente da sole.
Come dire: «Tenetevi per voi i vostri pensieri sconvolgenti. Nessuno vuole ascoltare quelle ansie che teniamo chiuse dentro di noi. Soffocate l’urgenza di andare in giro a raccontare a tutti le vostre sgradevoli scoperte e le vostre brutte rivelazioni. Seppellite i vostri dubbi sulla magnificenza dell'umanità e non lasciate tracce. E assicuratevi di continuare a tirare avanti pieni di ottimismo oppure andremo avanti senza di voi».
Questo è lo slogan strombettante della società.
L'alternativa, cioè un approccio più critico o meno ottimistico nei confronti della coscienza umana, verrebbe tacciato di maldicenza, pessimismo, calunnia, ostilità ai danni del genere umano.
Guai a chi tocca e mette in crisi la coscienza dell'uomo. Guai a chi ferisce il suo ego. Guai a chi considera l'uomo alla stregua di una semplice marionetta. Guai a chi mette in discussione la realtà, il valore, il significato del suo mondo.
(ZeRo)
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