Quando incontri un Buddha, uccidilo… recitava un vecchio motto Zen.
Ora prova a mettere in pratica quel motto con tutti i Guru, Maestri, Guide, Santoni che conosci.
Se vuoi un segnale che indica il progresso spirituale puoi porti la seguente domanda:
Quanti Maestri-Guide-Guru-Santoni hai ucciso?
Ucciso non fisicamente ma mentalmente, emotivamente, sentimentalmente.
Quanti Maestri-Guide-Guru hai dimenticato?
Oppure, da quanti Maestri-Guru dipende ancora la tua mente?
Se vuoi sapere quanto sei spiritualmente indipendente, evoluto, progredito, maturo, allora ti tocca dare l’addio a tutti i tuoi Maestri, tutti i Guru, tutte le Guide Spirituali.
Devi arrivare ad un punto di autorealizzazione dove il loro messaggio, le loro tradizioni, le loro parole, le loro azioni diventano scontate, ovvie, prevedibili, banali.
Ma occhio: non si tratta di mancargli di rispetto, di sottovalutarli, di tradirli o disprezzarli.
Non devono diventare scontati o banali intellettualmente, bensì organicamente, integralmente, profondamente. Non li devi superare con l’intelletto ma con l’esperienza, dimostrando di esserti affrancato dal mondo delle apparenze e di esserti spinto aldilà di quei personaggi e soprattutto aldilà del tuo personaggio. In te dovrebbe sorgere un riconoscimento inequivocabile sul sogno planetario. Solo allora potrai considerarli morti, andare oltre e lasciarteli davvero alle spalle.
E dopo aver fatto una strage di Guru, non dimenticare di far fuori il Guru rintanato nella tua mente, non dimenticare il Guru più importante: la tua persona, il tuo sé, la coscienza che hai di te.
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