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Annotazioni di Papaji (non-dualità, illuminazione spirituale)- 2° parte

Quelle che seguono sono una serie di note personali scritte dal famoso Poonja (noto come Papaji) nel suo diario privato.

Le parole che trovate nelle parentesi quadre non fanno parte del diario di Papaji, sono soltanto delle mie puntualizzazioni [N.d.A. = Note dell’Autore] finalizzate a semplificare o chiarire i termini utilizzati da Papaji.

08/03/1981

FISSA LA TUA MENTE ALLA SORGENTE!

[N.d.A. ––––> Fissa la tua mente al Principio, a ciò che viene prima di tutte le apparenze interne ed esterne; disinteressati di ciò che viene dopo (le proiezioni) e ammira l’immanifesto che precede qualsiasi manifestazione.]

12/03/1981

Rimani disinteressato verso il mondo e rigetta tutti i sankalpa [intenzioni, propositi, desideri, aspettative] della tua mente.

10/04/1981

Come puoi ottenere moksha (liberazione) se non hai annullato la differenza tra te e il Brahman?

Cancella tutto ciò che gli occhi vedono. Esci dalla scena e guarda disinteressatamente.

[N.d.A. ––––> Brahman, l’Assoluto, è composto da ‘Brahm’ (mondo) più il privativo ‘an’ (assenza) e significa dunque ‘assenza del mondo’, nel senso di assenza di illusioni, assenza di impressioni.

Per puro esercizio intellettuale possiamo associare ‘brahm’ a “brama” e considerare Brahman come ‘assenza di brama’.]

28/04/1981

Lascia che le cose seguano il loro corso. Rimani disinteressato per quanto è lungo il giorno, come se fossi troppo malato per occupartene.

29/04/1981

Se si vedono tutte le forme come irreali, si percepisce la Realtà.

Sviluppa una mente che non si afferra a niente: immagini, suoni, odori, gusti, contatti.

23/08/1981

Quando la vera natura viene scoperta attraverso il potere della saggezza intuitiva, il sogno (l’incantesimo) del mondo finisce. Finché il processo incantevole del mondo rimane un oggetto nella tua coscienza, c’è schiavitù. Quando l’incantevole processo del mondo viene negato [spezzato tramite il disincanto], sorge la liberazione.

[N.d.A. –––> Negare l’ipnotico processo del mondo significa dissuadersi dall’impressione di realtà prodotta – a nostra insaputa – da tale processo che mediante le apparenze esterne ipnotizza gli organi sensoriali. Negando la sua apparente realtà state indirettamente affermando la sua natura apparente/onirica, il che vuol dire riconsiderarlo come sogno collettivo.]

24/08/1981

Anche se ti affidi a centinaia di rituali, finché per te esiste drishya (oggetti della vista), non puoi ottenere la liberazione.

[N.d.A. –––> Papaji intende dire che finché gli oggetti dei sensi per te rimangono “reali”, non puoi ottenere la liberazione dal mondo delle apparenze esterne. Senza un’autentica comprensione non si ottiene alcuna liberazione; allora nessuna pratica, insegnamento, metodo, Maestro, rituale potrà tornarti davvero utile se prima non impari a riconoscere la vera natura del mondo.]

8/09/1981

Tutto è proiezione mentale: sole, luna, cielo, montagne, fiumi, foreste, uomini, animali.

Come potrebbe la mente essere trascesa dall’attività mentale stessa?

Anche la meditazione è indotta da una tendenza mentale. Non può donare la libertà dal processo illusorio del divenire.

11/09/1981

Quando la visione [suprema] si dischiude, il mondo si dissolve.

13/09/1981

È il Conoscitore interno a ciascuno di noi a vedere le proprie illusioni all’interno di se stesso.

Questo principio conoscente

è il Sé [identità reale].

Il mondo è illusione.

Drishya (la visione duale creata dalla mente) è il seme del samsara.

Brucia questo seme al fuoco della saggezza. Questo è l’unico modo per ottenere la liberazione.

14/09/1981

Finché sarai convinto che questo mondo è reale, nessuno sforzo ti libererà dal processo ipnotico del mondo. Ma ottenendo la vera visione dimori nel vero stato, il sahaja–samadi (spontanea realizzazione). L’ignoranza è il seme del mondo ipnotico. Se l’ignoranza non viene annullata dalla conoscenza, l’ipnosi del mondo non può cessare. E senza la cessazione dell’ipnosi del mondo non può esserci liberazione. Solo la visione intuitiva [percezione sottile, profonda, immediata] può mettere fine all’illusione. Se non viene superata questa illusione mediante la luce della saggezza, l’illuso – colui che vede l’illusione – continuerà a essere intrappolato nel processo ipnotico del mondo.

15/09/1981

Finché per te esiste drishya (visione illusoria), non puoi ottenere la liberazione.

[N.d.A. ––––> Finché mantieni una visione immatura, addormentata, incantata, parziale, separativa, conflittuale non puoi ottenere la liberazione.]

15/09/1981

A una visione più profonda, anche questo mondo non è nato, perché è illusione.

21/09/1981

Se, stando in mezzo alle forme, si riconosce che sono irreali, si percepisce la Verità.

[N.d.A. ––––> Se, stando in mezzo ai fenomeni del mondo, ci si ricorda che sono illusori, si può intuire la Verità.]

28/09/1981

Quando la mia mente inizia a sognare la realtà della veglia, io la rifiuto.

[N.d.A. –––> Quando la mente ti porta a credere alla realtà delle apparenze esterne, rifiuta tale atteggiamento e non credere che siano davvero reali… NON CREDERE A CIÒ IN CUI CREDE LA TUA MENTE!]

19/10/1981

È un sogno continuo, infinito e senza inizio.

Chiarissimo!

23/10/1981

Tutto ciò che vedo, sento o percepisco è un’esagerazione della mia mente. In sogno come nella veglia.

[N.d.A. –––> Tutto ciò che vedi, senti, annusi, gusti, tocchi è un’impressione che per quanto possa apparire intensa, vivida, coinvolgente, di base rimarrà sempre un’impressione.]

24/10/1981

Come mettere fine a questo sogno?

Anche questo pensiero è un sogno.

Qualunque tentativo di riuscirci appartiene al sogno.

02/02/1982

Maya è un’agitazione della mente e perdura sotto forma di desiderio.

02/02/1982

Si è in schiavitù e si soffre a causa del desiderio per gli oggetti sensoriali. Una volta eliminato il desiderio si è liberi dall’ammaliante processo del mondo.

06/03/1982

NESSUNA creazione

NESSUNA dissoluzione

NESSUNA schiavitù

NESSUNA liberazione

NESSUN ricercatore della liberazione

NESSUN liberato:

Questa è la Verità ultima.

Non–manifestazione assoluta è l’unica Verità.

12/03/1982

Una conversazione avuta in sogno è irreale nello stato di veglia. Allo stesso modo, i saggi che guardano dalla prospettiva della realtà ultima vedono le discussioni dello stato di veglia come illusorie.

In quest’ottica tutti gli esseri sono sempre liberi. Non c’è schiavitù, ignoranza. Occorre soltanto de–ipnotizzarsi dall’idea di non essere il Brahman (l’Assoluto).

13/03/1982

Dal punto di vista dello stato di veglia, il corpo di sogno è irreale. Ugualmente, dal punto di vista della Realtà ultima, il corpo percepito nello stato di veglia è anch’esso irreale. Questo perché il corpo è un’idea nella mente del percettore.

Come gli oggetti sognati sono irreali, essendo percepiti dalla mente del percettore, anche gli oggetti dell’esperienza di veglia sono irreali per la stessa ragione. Essere percepiti dalla mente è il fattore comune in entrambi gli stati: veglia e sonno. Quindi l’esperienza di entrambi gli stati porta il marchio dell’irrealtà.

[N.d.A. –––> Papaji parte dal presupposto che l’organo percettivo non sia il cervello ma la mente, di conseguenza asserisce che le esperienze della veglia e dei sogni portano entrambe il marchio dell’irrealtà poiché vengono percepite dalla mente, da qualcosa che per definizione porta il marchio dell’irrealtà. Se cerchiamo di localizzare la mente, osservarla, misurarla non ricaveremmo nulla di che, nessun dato effettivo, nessun riscontro scientifico. Tra l’altro nessuno strumento potrebbe davvero misurare qualcosa di sottile come la mente o la coscienza, e se anche fosse misurabile, i suoi dati verrebbero inevitabilmente influenzati e alterati dalla mente o dalla coscienza stessa. In altre parole, l’osservatore – mediante la sola osservazione – modifica l’oggetto osservato e dunque i risultati dell’osservazione.]

31/03/1982

Quando il sognatore comprende l’illusorietà del suo sogno, si sveglia. Allo stesso modo, quando si comprende l’illusorietà del mondo ci si risveglia alla propria natura essenziale.

Le vasana [propensioni latenti] si esprimono sotto forma di sogni. Quando le vasana recedono, i sogni svaniscono e si entra nello stato di sonno profondo. Allo stesso modo, quando le vasana che fanno sorgere lo stato di veglia sono dissolte, si entra nella pace profonda dell’Assoluto.

[[N.d.A. –––> Il motivo per cui in questo volume ragiono spesso in termini di impressioni è per aiutarvi a riconoscere le vasana (tendenze inconsce) che dominano la vostra vita quotidiana.

Le impressioni si esprimono sotto forma di vasana (propensioni, inclinazioni, disposizioni d’animo, simpatie, antipatie, predilezioni, vocazioni, attitudini, interessi, passioni) che a loro volta si esteriorizzano sotto forma di comportamenti (gesti, abitudini, attività ricorrenti, vizi). Se queste propensioni – e prima di loro queste impressioni – non vengono riconosciute si sarà sempre alla mercé del mondo esterno.]

16/05/1982

Né con la meditazione, né con la devozione,

né con l’adorazione degli dei,

né con lo yoga, i japa, il tapas, la carità,

i pellegrinaggi o i bagni nei fiumi sacri,

né con i tantra, yantra, mantra, homa o yajna

questo sogno può essere arrestato.

Il motivo è che tutte le attività che ho citato fanno parte del sogno.

N.d.A. ––––> Questo sogno non può essere ‘realmente’ arrestato perché è un processo illusorio, in quanto tale non è mai ‘realmente’ cominciato e dunque non occorre arrestarlo con nessuna pratica. Non occorre ‘realmente’ preoccuparsi di ciò che accade all’interno del sogno collettivo.]

16/05/1982

La realtà sottostante è l’unica Realtà su cui questi stati si alternano. Il mondo sembra reale e il sogno irreale solo per una mia convinzione.

[N.d.A. –––> Gli stati di coscienza all’interno del sogno collettivo sono anch’essi stati del sogno… la realtà sottostante tali stati di coscienza è l’unica Realtà su cui questi stati di coscienza e queste esperienze quotidiane si alternano come sogni.]

21/05/1982

È stato un sogno quello di essere nato

sogno passato

È un sogno che sto invecchiando

sogno presente

È un sogno che un giorno morirò

sogno futuro

29/10/1982

Tutte queste cose sono i miei compagni nel sogno.

Prenderle a sostegno e rimanere attaccato a una qualunque di queste cose equivarrebbe alla continuazione del sogno.

[N.d.A. –––> Prendere a sostegno le apparenze del sogno collettivo significa innanzitutto considerare le apparenze esterne come il sostegno o il marchio della Realtà, il che equivarrebbe a dire che la Realtà (la tua reale identità) viene sostenuta dalle apparenze esterne e dalle impressioni mentali; oppure equivale a dire che la Realtà ha bisogno di tali apparenze, ha un bisogno vitale di apparire, esibirsi e affermarsi tramite le manifestazioni dell’Universo, del mondo, del corpo, delle esperienze quotidiane. Tale esigenza di esibizionismo non è presente nella Realtà ultima, la quale può rimanere eternamente immanifesta; le infinite manifestazioni esterne non portano mai il marchio della Realtà ultima, non sono indispensabili, sono più che altro uno sfizio della Realtà stessa… per l’appunto un sogno.

Prendere il sogno collettivo a sostegno della Realtà ultima vuol dire quindi avere una visione capovolta, distorta, ingannevole della Realtà stessa.

In secondo luogo Papaji scrive che il rimanere attaccato a qualunque manifestazione del sogno collettivo equivarrebbe al prolungamento del sogno, cioè ad un incremento dell’identificazione e al conseguente coinvolgimento con le impressioni e le apparenze esterne.]

30/10/1982

Se lascio che i miei sensi si coinvolgano nei loro rispettivi oggetti sensoriali e continuo a gioirne, il sogno del processo mondano continuerà.

[N.d.A. –––> Qui ribadisce che l’attaccamento affettivo o il coinvolgimento emotivo con le apparenze esterne non fa altro che dare continuità e vitalità a quelle impressioni.]

06/11/1982

Il fenomeno è un’onda all’interno della coscienza, e quindi identico a essa.

07/11/1982

Quante cose ho visto in sogno stanotte! Sembravano reali come quelle dello stato di veglia. Poi sono scomparse, e una nuova scena è apparsa davanti agli occhi. Ora è questa che sembra reale.

[N.d.A. –––> La nuova scena che ‘sembra reale’ a Papaji è riferita alla veglia, cioè alle scene del mondo quotidiano; anche le scene della vita quotidiana sembreranno reali proprio come lo sembrano le scene dei sogni lucidi. Ad uno stadio avanzato di consapevolezza anche voi noterete la corrispondenza tra le scene dei sogni e le scene della veglia.

30/11/1982

Questo pomeriggio ho dormito circa 20 minuti. Ho sperimentato la durata di tutta una vita. Anche la durata di questa vita potrebbe svolgersi in un singolo momento, fatta di ciò che abbiamo sentito, visto e conosciuto.

09/12/1982

La Verità, il substrato, non può essere conosciuta da ciò che è solo una sovrapposizione [un’impressione].

[N.d.A. –––> Le informazioni e le conoscenze ricavate dai vostri organi sensoriali – cioè dalle vostre esperienze quotidiane – di base sono soltanto impressioni, per cui non potete utilizzare tali dati (impressioni) per conoscere la Verità, il substrato, la vostra essenza.]

02/01/1983

Questi sono solo sogni.

Quando i tempi saranno maturi,

la luce si accenderà

spontaneamente.

Non esistono tecniche.

09/01/1983

Contempla questa illusione, questa presa in giro, questa fantasia di unità e diversità!

[N.d.A. –––> Contemplate come le apparenze esterne innescano e influenzano le impressioni corporee, il senso di separazione, attrazione e poi repulsione, appagamento e subito dopo insoddisfazione, simpatia e antipatia; limitatevi a guardare questa alternanza continua; prestate attenzione al modo in cui le impressioni si susseguono, si intervallano, si danno il turno; a volte si avvicendano da sole, altre volte emergono in presenza di un pensiero o di un’apparenza esterna. Questa alternanza continua di impressioni costituisce il corpo di impressioni, un corpo inconsistente, illusorio, impermanente che tuttavia, agli occhi di una coscienza immatura, appare come corpo solido, reale, permanente.]

14/02/1983

Anche dopo aver ascoltato la Verità, l’uomo dall’intelletto ottuso non abbandona l’illusione. Anche se sembra privo di attaccamento alle attività mentali [e alle apparenze esterne], egli nasconde dentro di sé la brama per gli oggetti sensoriali.

[N.d.A. –––> Il problema che emerge con la trasmissione di questi insegnamenti non è la difficoltà dei messaggi ma la cocciutaggine e l’ingenuità della coscienza ordinaria, la quale può benissimo ascoltare tutti gli insegnamenti del mondo, ma finché rimane incantata dalle apparenze esterne e attaccata alle impressioni mentali non potrà mai comprendere tali messaggi e beneficiare di tali insegnamenti.

In questo senso la coscienza ordinaria non vuole abbandonare le proprie illusioni e spesso è restia alla sola idea di mettere in discussione i contenuti della propria mente (pensieri, fantasie, convinzioni), pur riconoscendo la loro illusorietà.]

18//04/1983

Ogni giorno faccio un sogno dopo l’altro, e sovrappongo una continuità su questo stato di veglia che sembra essere durato dalla nascita sino al momento presente. Ma questa continuità appartiene al sogno attuale [sogno ad occhi aperti]. Ieri, oggi e domani avvengono soltanto nel sogno attuale. Ogni sogno è un sogno, completo in se stesso. Non ha niente a che fare con il risveglio.

15/09/1983

Perché chiamarlo sogno? Ogni sogno è stato uno stato di veglia, e ogni stato di veglia è stato un sogno e continuerà così all’infinito. Non è reale. Ma non si può definirlo neppure irreale. Che scandalo la mente ha costruito!

21/09/1983

Ho dormito sino alle 10.30. I miei occhi si sono aperti e mi sono svegliato. Ecco che cosa c’era da fare.

Mi sono seduto, stupefatto, e ho detto: “Ecco tutto quello che serve! Svegliati!

Non c’è altro da fare”.

[N.d.A. –––> L’unica cosa che c’è da fare è dedicarsi sinceramente al Risveglio, dargli continuamente la priorità; questa dedizione è tutto ciò che serve ad innescare il processo di auto-liberazione che porterà spontaneamente alla rottura degli incantesimi quotidiani, l’ipnosi del sogno collettivo.]

31/10/1983

Perché attribuisco realtà a ciò che vedo, sento, percepisco?

Perché serve a qualche scopo.

[N.d.A. –––> Questo appunto di Papaji è un dato facilmente intuibile ma altrettanto fraintendibile. Innanzitutto per realtà non si riferisce alla Realtà con la ‘r’ maiuscola, cioè al substrato, all’essenza, bensì si riferisce al senso di realtà della gente comune, al realismo ingenuo della mente ordinaria.

Il realista ingenuo non si accorge che per lui – anzi per la sua mente – qualcosa è reale quando SEMBRA “IMPRESSIONANTE, socialmente o personalmente importante, ABBASTANZA DURATURO, intellettualmente valido o accettabile, sensorialmente attendibile”.

In altre parole per il realista ingenuo qualcosa è reale perché ha un buon valore. Ovviamente questo non è il significato che i saggi danno al termine di Realtà e proprio a causa di questa discrepanza concettuale, il realista ingenuo fraintende questi insegnamenti.

Il realista ingenuo non si rende conto che il suo senso di realtà – percezione ordinaria – non corrisponde alla Realtà; egli non vuole abbandonare le sue impressioni, le sue credenze sulla realtà e di conseguenza non può comprendere la Realtà che si trova oltre tali impressioni e tali credenze.]

20/06/1984

La continuità del samsara può cessare all’istante. Se si decide fermamente di farla finire, finirà. Allora un supremo potere sconosciuto sorge dall’interno. In un batter d’occhio si diventa liberi.

[N.d.A. –––> La continuità dell’ipnosi dipende dalla vostra implicita adesione alle impressioni e alle apparenze esterne. Interrompendo deliberatamente questa adesione passiva e acritica ai fenomeni del mondo, spezzate la continuità del sogno collettivo. A quel punto verrete assistiti da una forza sconosciuta – ad es. la Grande Presenza Silenziosa – che in tempi e modalità incredibili romperà tutti gli incantesimi che vi tenevano incatenati all’ipnosi collettiva.]

06/08/1984

In sogno mi trovavo nel Ram Mandir a Londa. Era tutto verissimo. Poi ho capito che era un sogno, mi sono svegliato, e ho ripreso le mie normali attività. Queste attività erano le stesse di quelle che ho fatto tante volte. Ripetizione. C’è infinita continuità. Tutto è mentale. Dalla mente è giunto un invito ad andare oltre la comprensione del sogno e della veglia. Ci sono saltato dentro. Lo spazio–tempo è la trappola da evitare. Tutte le cose che percepiamo sono mere apparenze.

Costruzione della mente.

Sì. Tutto è costruzione della mente.



3° TRILOGIA di ZeRo


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