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I megalomani governanti di oggi sono dei dilettanti rispetto ai veri tiranni e soprattutto al gran tiranno cosmico.
Castaneda li denominerebbe pinches tiranos, piccoli tiranni.
Questi piccoli, miseri mendicanti di potere sono una caricatura malsana del guerriero.
Sia il guerriero che il piccolo tiranno vanno a caccia di potere.
Ma mentre il tiranno lo fa per importanza personale, finto controllo, il guerriero si avvale del Potere per raggiungere uno scopo superiore: la libertà totale.
Mal che vada, il guerriero potrà sempre usare il Potere per affrontare serenamente, senza paura, la morte.
Il tiranno invece verrà matematicamente risucchiato dalle sue paure e sperimenterà la morte come un incubo.
Dicevo che i tiranni di oggi sono dei dilettanti, ma questo non toglie loro il significato della loro funzione globale.
I tiranni in realtà sono un ottimo strumento di addestramento.
Questo ovviamente vale solo per il guerriero (nella mia terminologia “Coscienza in via di Risveglio”).
Per l’uomo comune, invece, il tiranno è un male assoluto.
Il tiranno po’ diventare persino un alleato nel momento in cui non ci facciamo sottomettere e facciamo in modo che il nostro ego e la nostra importanza personale venga ridotta proprio grazie agli attacchi del tiranno.
Gli attacchi del tiranno devono colpire il nostro ego.
Dovreste imparare a fare in modo di esporre tutti i lati del vostro carattere al vostro tiranno.
Per tiranno va bene anche un parente, un amico, il datore di lavoro…
Dovete sfruttare il tiranno a vostro vantaggio.
Come?
Tendendo agguati al vostro ego.
Tendendo agguati al vostro ridicolo personaggio sociale.
Cosa desidera il vostro ridicolo personaggio sociale?
Fama, successo, popolarità virtuale, sesso sfrenato.
Invece della fama dovreste farlo morire di fame.
Gran parte dei guerrieri falliscono perché sono identificati con la loro forma umana, con il loro ridicolo personaggio sociale, con l’autoimmagine mentale, con il senso dell’io.
I guerrieri che in passato si sottomisero al tiranno di turno, lo fecero perché il loro cuore era posseduto da un piccolo tiranno.
Non vennero sconfitti dai conquistadores dell’epoca, ma dal loro stesso ego.
Questa è naturalmente la fine che rischiano di fare la maggioranza dei guerrieri moderni.
Molti di loro sono passati dall’altro lato, dal lato del piccolo tiranno.
Hanno negoziato la libertà per il potere personale.
Hanno sacrificato il reale collegamento con lo Spirito, in cambio di una connessione virtuale.
Hanno fatto patti con gli esseri inorganici, hanno ceduto alle tentazioni… e in fondo questo è umano.
Ma voi non siete umani.
La forma umana non è ciò che siete.
Non barattate la Libertà, lo Spirito, l’Energia, il Potere Superiore, l’addestramento interiore, in cambio di patacche luccicanti e virtuali.
Usate questo periodo per temprare il vostro animo, coltivare una pazienza infinita.
Guardate il futuro come una stupenda sfida, in cui il vostro essere non può mai uscire sconfitto.
Godetevi la Sfida!
Ragionate così: “Non vedo l’ora di incontrare il prossimo piccolo tiranno, perché sarà un incontro stimolante, interessante, e probabilmente inoffensivo.”
“In presenza del mio Spirito, sarà lui, il piccolo tiranno, a volermi evitare.”
“Voglio proprio vedere fino a dove posso spingermi”
“Voglio vedere quanto in là posso andare”
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È con questa mentalità che dovreste vivere questo sogno planetario.
È il tiranno che deve temere voi, non viceversa.
Ma poi, credete davvero che sia tutto qui? Che il vero gioco avvenga quaggiù, sul palco sociale o nel teatrino umano?
Credete sia soltanto un gioco (o una sfida) tra miseri, egocentrici e sciocchi esseri umani?
Gli umani non contano un cazzo!
Qui ci sono in gioco ben altre forze.
Chissenefotte dello scenario attuale. Chissenefotte dello scenario che vi mostrano i mass media. Quelli sono soltanto mezzi di distrazione di massa. Mezzi per incantare la vostra mente e tenerla sottomessa alla narrazione. Quelle proiezioni servono a illudervi che le cose non si possono cambiare. Le proiezioni esteriori (televisive, cinematografiche, olografiche, virtuali) servono a farvi credere che tutto dipende da loro, dai piccoli tiranni esteriori. Le proiezioni interiori (mentali, oniriche) servono invece a farvi credere che tutto dipende dal vostro tiranno interiore, l’io.
Voi invece siete esseri atemporali. Se non superate i loop esistenziali di oggi, li dovrete ripetere anche domani, dopodomani, etc… fino a quando non li avrete superati del tutto.
Ma la libertà, in questo gioco, non vi viene regalata. Ve la dovete guadagnare.
Cercate di Guadagnarvi un grado di libertà dopo l’altro.
Guadagnatevi un centimetro di possibilità in più. Un centimetro di possibilità in più ogni giorno. Un grado di libertà in più, giorno dopo giorno.
Un istante di autorealizzazione, in questa dimensione o in altre dimensioni, vale più di anni di successi sociali. Un istante di illuminazione vale più di anni di meditazione e pratiche ascetiche. Un istante di Risveglio vale più di eoni di reincarnazioni.
L’Infinito, lo Spirito, vi darà sempre tutte le possibilità che preferite.
Ma se le sprecate tutte, anno dopo anno, vita dopo vita, allora siete dei coglioni cronici e vi meritate di subire l’attacco di un piccolo tiranno dopo l’altro.
Oltre a ciò, c’è il lato costruttivo di questo gioco.
Inconsciamente andate alla ricerca dei piccoli tiranni perché una parte di voi desidera evolvere tramite sfide sempre nuove, sempre più impegnative.
È lo Spirito del guerriero che si fa sentire in voi.
Odia la miserabile condizione di addomesticamento sociale.
Ma per uscire da quel pantano, dovete addestrarvi, conservare energia, perseguire uno scopo supremo. Non dovete ragionare in termini di settimane, mesi, anni. Il passare del tempo non deve mettervi frenesia, quell’idea non deve farvi pressione.
Trascendete il concetto di tempo. Non importa quanto tempo serva.
Guardate oltre il normale concetto di spazio-tempo.
Ascoltate il richiamo verso l’Oltre e lasciatevi condurre soltanto da quel richiamo.
Il richiamo dell’Oltre sfocerà nel Risveglio e prima o poi risuonerà fino a rompere (metaforicamente) i vostri timpani.
Sarà l’Oltre a darvi tutte le indicazioni. Vi farà capire quel che il vostro ottuso intelletto non riesce a capire.
I piccoli tiranni verranno impiegati dall’Oltre per farvi capire che dovete andare sempre Oltre!
Questa è la funzione del piccolo tiranno: farvi muovere il culo, e spingervi oltre. Sono come un piccolo fuocherello che brucia tra le chiappe. Può dare fastidio, ma se non infastidisse non ti daresti mai una mossa.
I piccoli tiranni sociali, le sfide quotidiane, servono a farvi comprendere il valore di andare oltre.
Tutto ciò che sperimentate serve al Risveglio. Le gioie e i dolori servono al Risveglio.
Tutto sta servendo al Risveglio. Tutti sono servi del Risveglio.
Tutto sfocia nel Risveglio.
Questo sogno collettivo è destinato a dissiparsi nel Risveglio.
In tal senso, adesso, dovreste riuscire a inquadrare anche la peggior esperienza in questa prospettiva.
Io non posso darvi suggerimenti sul come andare oltre – e nessuno può farlo. Spetta a voi sintonizzarvi oltre e udire l’Oltre.
Quello a cui dovreste ambire è soltanto l’Oltre: Il Risveglio dal sogno collettivo.
Che beffa.
Tutto ciò che il vostro ego vuole si trova qua, nel sogno collettivo. Ma l’unica cosa che vi potrà davvero soddisfare non si trova qua (come vorrebbe il vostro io), ma si trova Oltre. Si trova oltre il campo visivo del vostro io.
E per questo, l’Oltre è la sfida delle sfide.
L’Oltre è il Tiranno dei tiranni.
Il Risveglio è il peggior tiranno che ci sia per il vostro ego.
In confronto, i piccoli tiranni umani sono dei piccoli cuccioli.
Una vita che punta a un tale obiettivo è una vita che merita di essere vissuta appieno.
Puntate Oltre!
Tenete come unico punto di riferimento, l’Oltre.
Questo mondo vedetelo come un trampolino momentaneo per catapultarvi nell’Oltre.
Esteriormente potete essere chiunque: potete vivere da straccioni o fare la bella vita a Dubai. Non è lo stile di vita che deve interessarvi.
Non fatevi trovare interiormente sprovveduti.
Cercate il giusto equilibrio, siate impeccabili e onorate il Risveglio. Onorate l’Oltre.
Accostatelo mantenendo il corretto punto di vista.
Il Risveglio è il tiranno dei tiranni.
È un tiranno perché porta allo sfinimento il vostro ridicolo personaggio umano.
Vi disintegra i sogni nel cassetto. Fa dissolvere il mondo in cui credete di trovarvi.
Il Risveglio è il tiranno del vostro ego, della vostra identità attuale, della vostra vita in questo sogno planetario. Se lo temete, fate bene perché è spietato soprattutto con le coscienze addormentate.
Il Risveglio è spietato con chi non vuole risvegliarsi.
E sarà pure un tiranno, ma paradossalmente il Risveglio è il tiranno che vi libera dal vostro ego, da voi stessi, dagli altri, dal mondo.
Il Risveglio è l’unico tiranno che anziché gonfiare il vostro meschino ego – o l’ego di chiunque altro – lo sgonfia fino all’azzeramento.
(ZeRo)
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P.S.
Concludo con alcune citazioni di Castaneda sul rapporto tra guerrieri e piccoli tiranni.
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I veggenti, comprendendo la natura dell’uomo, erano giunti alla conclusione che se uno può vedersela con i meschini tiranni, è certamente in grado di far fronte all’ignoto senza pericolo e allora addirittura può sopravvivere in presenza di ciò che non si può conoscere.
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“Dovresti ringraziare la Gorda giorno e notte” disse all’improvviso. «Ti sta aiutando a distruggere la tua importanza personale. la piccola tiranna della tua vita, però ancora non te ne rendi conto.”
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«Tuttavia non hai ancora messo insieme gli ingredienti della strategia dei nuovi veggenti” disse. “Una volta che l’avrai fatto, saprai quanto sia efficace e ingegnoso lo stratagemma di usare un meschino tiranno che non solo elimina l’importanza personale, ma prepara anche i guerrieri a capire che l’impeccabilità è l’unica cosa che conti sulla via della conoscenza.”
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Spiegai a don Juan che quel che gli avevo chiesto era se al presente, nella nostra epoca, i piccoli tiranni potessero qualche volta sconfiggere un guerriero.
“Ogni giorno” rispose. “Le conseguenze non sono così terribili come nel passato. Oggi è sottinteso che i guerrieri hanno sempre l’opportunità di retrocedere, rifarsi subito e tornare più tardi. Però il problema della moderna sconfitta è di altro genere. Essere sconfitto da un pinche tirando, un tirannucolo da strapazzo, non è mortale ma disastroso. In senso figurato, il grado di mortalità dei guerrieri è elevato. Con questo voglio dire che i guerrieri che soccombono dinanzi a un pinche tiranito sono annientati dal loro personale senso di fallimento. Per me ciò equivale a una morte figurata.”
“Come misura la sconfitta?”
«Chiunque si unisca al meschino tiranno è sconfitto. Adirarsi e agire senza controllo e disciplina, non aver pazienza vuol dire essere sconfitti.”
“Cosa accade quando un guerriero è sconfitto?”
«O riformano gruppi e tornano nella mischia con maggior giudizio, o abbandonano la via del guerriero e si uniscono per sempre alle file dei pinches tiranos.”
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Continuò dicendo che, dato che il problema dell’importanza è una questione personale, ogni guerriero deve adattare l’insegnamento alle sue condizioni. Quindi le tecniche dell’agguato sono estremamente flessibili. Ma l’addestramento è lo stesso per tutti e si riduce a liberarsi dalle routine superflue e ad acquisire la sufficiente disciplina per riconoscere i segnali dell’intento. Entrambi questi successi costituiscono vere imprese di carattere.
– Il miglior modo di acquisire quel grado di disciplina e aver a che fare attivamente con un pinche tiranno.
Un pinche tiranno è qualcuno che ci rende la vita impossibile.
… a causa dell’alto livello di importanza che ci concediamo, chiunque sia in posizione di infastidirci funziona per noi come tale. Lungi dall’evitarlo, dobbiamo affrontare, non il tiranno in se, ma la nostra propria stupidità.
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– Il pinche tiranno è necessario perché la maggior parte di noi siamo troppo pigri per cambiare da noi. Egli fa muovere la fissità del nostro “io” facendo si che affiorino le nostre debolezze. Ci fa vedere la verità, cioè che non siamo importanti, ed è disposto a dimostrarlo con le sue azioni. Imparare come trattarlo è il solo modo veramente efficace per affinare l’agguato.
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– I pinche tiranni abbondano, ciò che non abbonda è il fegato per andare a cercarli, agganciarli con un agguato e provocare la loro ira, ponendoci a loro tiro e al tempo stesso macchinando strategie demolitrici. Passiamo la vita fuggendo dalle situazioni che ci producono dolore, irritazione, paura o sconcerto. In questo modo ci perdiamo uno degli strumenti più preziosi che lo spirito ha messo sulla nostra strada.
– Quale è la strategia per affrontare quel tipo di nemici?
– Soprattutto non vederli come nemici; sono involontari alleati della tua causa. Non perdere di vista che la battaglia non si fa per l’ego, ma per l’energia. L’importante è vincere, non che l’altro perda. Un pinche tiranno non lo sa, questa è la sua debolezza.
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